La CEI contro l’aborto in vista della Giornata della Vita
Nell’epoca in cui fluidità e indeterminatezza rappresentano le parole d’ordine, è tutto sommato rassicurante vedere come almeno qualcosa non cambi. Cresciuti con i libri di Guareschi, ci piace che Don Camillo faccia Don Camillo e Peppone faccia Peppone. E così, mentre la Chiesa di Papa Francesco sembra più impegnata a vestire i panni di una ong, i vescovi italiani se ne sono usciti con delle dichiarazioni ligie alla dottrina cattolica. In particolare la CEI ha preso di mira l’aborto, che per un cattolico, piaccia o non piaccia, non è un diritto (la dottrina, del resto, non è frutto di una votazione online).
Ma vediamo meglio cosa ha detto la CEI e in quale contesto. L’occasione è stata il Messaggio per la Giornata della Vita, che si terrà il prossimo 2 febbraio. Il testo redatto dai vescovi italiani ha preso di mira la legge 194, o meglio le sue degenerazioni.
“Dobbiamo constatare – si legge nel messaggio – come alcune interpretazioni della legge 194/78, che si poneva l’obiettivo di eliminare la pratica clandestina dell’aborto, nel tempo abbiano generato nella coscienza di molti la scarsa o nulla percezione della sua gravità, tanto da farlo passare per un ‘diritto’, mentre la difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano. Suppone la convinzione che un essere umano è sempre sacro e inviolabile”. Una presa di posizione, seppur non nuova, inequivocabile.
I vescovi italiani contro utero in affitto e denatalità
Certo, verrebbe da chiedersi come possano tali affermazioni sposarsi con le parole proferite dal pontefice durante il suo incontro con Emma Bonino a inizio novembre. La paladina italiana dell’aborto in tale occasione era stata definita da Papa Francesco “un esempio di libertà e resistenza”. il vescovo di Roma, del resto, non è la prima volta che viene percepito con ambiguità. Ma andiamo oltre.
E torniamo dunque ad altre stoccate lanciate dalla CEI. Tra queste quella contro l’utero in affitto (che l’Italia ha dichiarato appena poche settimane fa “reato universale”). I vescovi italiani hanno criticato “un fenomeno sempre più frequente, quello del desiderio di diventare genitori a qualsiasi costo, che interessa coppie o single, cui le tecniche di riproduzione assistita offrono la possibilità di superare qualsiasi limitazione biologica, per ottenere comunque un figlio, al di là di ogni valutazione morale”.
Le stesse donne, secondo la CEI, non possono essere relegate al ruolo di “contenitori di figli altrui”. Da evidenziare, inoltre, l’insoddisfazione verso la denatalità. In Italia, questo il ragionamento degli alti prelati, si fanno troppi pochi figli e si hanno troppi animali domestici. Parafrasando Nanni Moretti: “Dì qualcosa di cattolico!”.