Con un cognome come il mio non posso nascondere (e neanche lo farei mai) le mie origini napoletane, anche se vivo a Roma da anni, una città a cui sono sempre stato affezionato, almeno fino a quando – molti anni fa – sono transitato per Miami; ed è stato subito amore!
Sono sempre stato convinto che vivere in una città di mare è un grande privilegio, e prima o poi conto di ritornare a svegliarmi quotidianamente annusando nell’aria quel caratteristico “odore di mare”. Per il momento sono a Roma cercando di ritagliare un po’ di tempo ogni tanto da passare a Miami dove vivono i miei due figli.
Lavoro in un grande gruppo editoriale italiano da quasi 30 anni. Il mio mestiere è quello del “comunicatore” e per quanto mi sforzi di andare indietro con la memoria credo di averlo fatto da sempre. Perché? Non c’è altra risposta che “per passione”.
Quello del comunicatore è un lavoro complesso, difficile, spesso credo si debba avere anche una buona dose di masochismo per dedicarcisi, sempre naturalmente che lo si faccia al massimo. Dico sempre che è “un mestiere per molti, ma non per tutti”. E’ un atteggiamento verso la vita che muove dalla curiosità e finisce col diventare servizio per le persone. Passione e curiosità dunque sono i cardini della nostra professione.
Che dire? Mi piace svegliarmi la mattina e “incontrare il mondo”, e solo attraverso l’informazione giornalistica posso farlo.
Non è un modo di guadagnarsi da vivere, ma qualcosa di più, che ha una grande dignità e una grande bellezza, perché è consacrato alla ricerca della verità dunque con un suo ricco valore morale.
Nasce da questo la mia delusione, la mia tristezza dinanzi allo stato del giornalismo italiano, dove ho la percezione che ci sia qualcosa, se non proprio di bacato, di distorto. Certo ci sono colleghi bravi che apprezzo e stimo; ma complessivamente trovo una superficialità di fondo che non dovrebbe esistere nel nostro mondo.
Ma sono da troppi anni nel mondo della comunicazione per non sapere che i giornali sono anche un prodotto commerciale; devono vendere e stare sul mercato. Lo so anch’io! Ma mi sforzo sempre di pensare che oltre al prodotto c’è il lettore con le sue esigenze informative. E la redditività non è il solo criterio da rispettare.
Credo sia proprio per questo che quando, in una splendida giornata di qualche mese fa – come di quelle che Miami non ci lesina quasi mai – ho incontrato le mie compagne di viaggio Enza e Marzia ed abbiamo incominciato a parlare di informazione alle comunità italiane, ho intuito che potevamo fare grandi cose. Per l’affinità che ci accomuna, per la visione condivisa di fare informazione forse.
Sono in Italia al momento e sarà dunque mio compito selezionare e veicolare principalmente temi di italica provenienza. C’è un pubblico colto, intelligente, preparato qui a Miami nelle comunità italiane, che vuol conoscere e partecipare. Lo vedi nei giovani che affollano le strade la sera, lo percepisci nei caffè dove si discute di temi legati al nostro Paese; una terra che non sempre vivono assiduamente ma alla quale vogliono sempre rimanere “connessi”.
Connessi certo!, con tutti i mezzi di informazione possibili, a partire da quello online. E’ anche per questo abbiamo immaginato un giornale digitale, sapendo di andare a competere con l’universo magmatico dei social da cui provengono la maggior parte delle informazioni sul nostro Paese; vere o verosimili, poco importa!
Un grande maestro dell’informazione una volta, più o meno, ha detto: “Internet è una delle grandi cause dell’inquinamento del giornalismo di oggi. E’ un immenso oceano dove non esistono manuali di navigazione. Prima di navigare dovresti aver seguito almeno una scuola per capitani di lungo corso e imparare a costruire reti speciali per pescare in questo mare”.
Questo con Enza e Marzia cercheremo di fare, e sono certo che la nostra esperienza e la qualità delle nostre “reti” saprà darci ragione.
Incontriamo Enza Michienzi, giornalista professionista ,in un noto locale di Miami Beach, che, con il suo consueto sorriso e disponibilità , davanti ad un caffè rigorosamente italiano, ci spiega come è nata l’idea di un giornale online per gli Italiani residenti in Florida.
“Potrei iniziare come la famosa canzone di Gino Paoli….. “Eravamo 4 amici al bar….” e questo perché è andata più o meno così.
In realtà da un po’ mi frullava in testa l’idea di creare un giornale italiano al servizio dei residenti italiani in Florida ma con una particolare attenzione a Miami dove si concentra la maggior parte della comunità italiana e dove vivo da oltre un decennio; cosí un giorno , davanti ad un caffè , come stiamo facendo oggi, ho iniziato a parlarne ai miei amici, Marzia Rubcich e Massimo Cicatiello, e ci siamo entusiasmati . Sono iniziati scambi di email, telefonate, confronti su idee, aggiunte, tolte, modificate e nel giro di poco tempo, eccoci qui.
Esistono oggi molti blog e giornali italiani all’estero come pensate di distinguervi?
Siamo tre professionisti con esperienze diverse nel settore della comunicazione e ognuno di noi porterà il suo contributo. In particolar modo, io ho maturato un’esperienza di 25 anni nel giornalismo soprattutto televisivo, so quanto sono importanti le immagini e la partecipazione in video e audio dei protagonisti delle rubriche che ospiterà il nostro giornale, quindi , senza perdere di vista i fatti che accadono in Italia , senza dubbio punteremo su questo e sicuramente anche sull’interattività con i lettori.
Rubriche di che genere?
Saranno incontri periodici con professionisti italiani che vivono in Florida e che possono dare informazioni ai nostri lettori nell’ambito della medicina, giurisprudenza (avvocati e commercialisti italiani), eno-gastronomica, sport e non solo agonistico , Istruzione e tutto quanto può essere utile alla diffusione della lingua e cultura italiana.
Intendiamo, tra l’altro, creare un filo diretto con il Consolato Italiano e la Camera di Commercio di Miami per le comunicazioni istituzionali. Naturalmente non possiamo dimenticare che la città Miami è il centro del mondo per gli eventi di sport, musica, nautica, moda e tanto altro, quindi dedicheremo il giusto spazio ad ogni appuntamento.
Quello che proponete quindi sarà una versione digitale di un giornale sostanzialmente innovativo.
Assolutamente si. Vogliamo dare a ItaliaReportUSA un taglio giornalistico differente con un linguaggio semplice e diretto .
Tra le novità voglio segnalare lo spazio dedicato a “ Le Buone Notizie”, una rubrica che, tra tanti i tanti drammi che leggiamo quotidianamente, darà posto alle notizie che ti possono regalare un sorriso, che ti aprono il cuore e ti fanno sperare in un futuro migliore; ci sono tante eccellenze nella nostra comunità che, ne sono certa, potrà raccontare di storie a lieto fine , successi personali e obiettivi raggiunti .
Quando sarete pronti per il n. 1 ?
Abbiamo bisogno ancora di qualche giorno ma oramai ci siamo e sono davvero felice.
Allora non ci resta altro che augurarvi buon lavoro.
Grazie. Siamo molto motivati e ci aspettiamo tanta collaborazione dalla nostra comunità che conta circa 40.000 iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiana residenti all’estero) anche se, a dire il vero, esiste una stima non ufficiale che ne calcola almeno il doppio. L’obiettivo è raccontare la vita dei nostri connazionali che hanno scelto di vivere in Florida, il Sunshine State, lo Stato del sole, senza dimenticare le proprie origini e, come testimonia la mia storia professionale e quella dei miei amici/co-fondatori, lavoreremo sempre e solo nel pieno rispetto del codice deontologico della nostra professione con la certezza delle fonti e la massima obiettività.