Meloni e Miqati, dialogo per la de-escalation
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni effettuerà la sua prima visita ufficiale in Libano oggi e domani, 27 e 28 marzo. Nell’incontro con l’omologo libanese, Najib Miqati, ribadirà il forte impegno dell’Italia nel sostenere la stabilità del Paese, sottolineando l’importanza di evitare tensioni lungo il confine con Israele. Agenzia Nova indica che la premier esprimerà il sostegno a iniziative volte a ridurre immediatamente le tensioni e, a lungo termine, a garantire il pieno rispetto della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1701, che include la demarcazione del confine tra Israele e il Libano.
L’incontro tra Meloni e Miqati rappresenterà inoltre l’occasione per coordinare le politiche contro le migrazioni irregolari e il traffico di persone, nonché per approfondire l’emergenza rifugiati che continua ad affliggere il Libano. Sempre secondo fonti italiane, saranno affrontati anche altri temi dell’agenda bilaterale, con particolare riguardo alla collaborazione nei settori dell’energia e della cooperazione allo sviluppo.
Gli effetti del conflitto israelo-palestinese
La visita di Meloni in Libano giunge in un momento segnato dal conflitto in Medio Oriente e dalla tensione, scoppiata l’8 ottobre scorso, tra il movimento sciita libanese Hezbollah, la cui roccaforte è nel sud del Libano, e le Forze di difesa israeliane. Meloni e Miqati si erano precedentemente incontrati a Roma a marzo 2023, mentre il 15 gennaio scorso avevano avuto una conversazione telefonica. Nel corso dello scambio di vedute, erano stati affrontati gli ultimi sviluppi della crisi in corso ed era stata ribadita la volontà di entrambi i leader di evitare un allargamento del conflitto a Gaza. In quell’occasione, Meloni aveva sottolineato la massima disponibilità dell’Italia a lavorare con tutte le parti in causa e a impegnarsi per la stabilità del Libano.
I militari italiani in Libano
Domani, giovedì 28 marzo, Meloni si sposterà a Shama per visitare il contingente militare italiano inquadrato nella missione di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano meridionale (Unifil), in occasione delle imminenti festività pasquali. Presso la base Millevoi, come riportano fonti italiane, la premier porterà ai militari italiani lì dispiegati nell’ambito della missione Unifil, nonché ai militari della Missione militare italiana bilaterale in Libano (Mibil) presenti, riconoscenza e apprezzamento del governo per l’impegno profuso in un quadro di sicurezza fortemente deteriorato, a tutela della pace e della sicurezza internazionali, in linea con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
La relazione tra Italia e Libano
Italia e Libano vantano relazioni di amicizia di lunga data e Roma è impegnata in diversi ambiti di sostegno al Paese dei cedri. Uno di questi è proprio quello militare e della sicurezza. Nel contesto delle iniziative dell’International Support Group for Lebanon (Isg), in ambito Onu, l’Italia ha avviato delle attività bilaterali nello specifico settore della formazione del personale militare libanese. L’impegno nazionale si concretizza nello schieramento di una Missione militare bilaterale italiana in Libano (Mibil), rivolta all’implementazione di programmi di formazione e addestramento in favore delle Laf/Forze di sicurezza libanesi. Attualmente, secondo i dati ufficiali, la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è 160 militari, sette mezzi terrestri e un mezzo navale. Nel sud del Libano, a Shama, l’Italia è responsabile del Settore ovest di Unifil, dove attualmente è presente la Brigata alpina Taurinense. Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è di 1.256 militari, 374 mezzi terrestri e sei mezzi aerei. In ambito nazionale l’operazione è denominata “Leonte”.
Il mercato attraverso il Mediterraneo
Italia e Libano vantano anche storiche relazioni commerciali. Secondo i dati più recenti presenti sul portale “Infomercati esteri”, nel periodo gennaio-novembre 2023, l’Italia è stato il quinto fornitore del Libano, con una quota di mercato del 6,1 per cento, mentre si trova al 18esimo posto come cliente, con una quota dell’1,3 per cento. A livello europeo, con la quinta posizione mondiale, l’Italia è il primo Paese fornitore, seguito da Germania (3,1 per cento), Francia (2,0 per cento), Regno Unito (1,19 per cento) e Spagna (1,4 per cento). Nel 2023, l’interscambio bilaterale è stato di 1,16 miliardi di euro (+9,5 per cento rispetto al periodo precedente), con l’export italiano che vale 1,11 miliardi di euro (+11,7 per cento rispetto al periodo precedente) e le importazioni pari a 55,5 milioni di euro (-20,7 per cento rispetto al periodo precedente).