Finali al cardiopalma in questa ventitreesima giornata di Serie A, con i due big match sull’asse Milano-Roma decisisi solo negli ultimi secondi.
Il derby di Milano
A San Siro, l’Inter di Simone Inzaghi affrontava il Milan nel terzo derby stagionale, dopo il KO dell’andata e la clamorosa beffa in Supercoppa.
Nonostante un avvio a ritmo serrato dei nerazzurri, in piena rincorsa sul Napoli, è stata proprio la formazione di Sergio Conceicao a portarsi in avanti. Dopo una progressione di Leao sull’out di sinistra, Sommer non riesce a smanacciare come vorrebbe, favorendo l’inserimento di Reijnders che butta giù la porta. Settimo centro in campionato per il centrocampista olandese, ormai una delle poche certezze in casa Milan.
La rete subita non sembra scoraggiare l’Inter, che riprende ad attaccare a testa bassa. 3 gol annullati e due legni colpiti nella ripresa sembrano però mettere fine ai sogni di rimonta nerazzurri.
Il pareggio arriva invece in pieno recupero, al minuto 93, quando il neoarrivato Zalewski serve de Vrij per l’1-1 finale che fa esplodere la Nord. Il gol del centrale olandese consente agli uomini di Inzaghi di restare a 3 punti dal Napoli capolista, con una gara da recuperare.
La Roma ferma il Napoli capolista della Serie A al 92′
I partenopei mancano l’allungo su Lautaro e compagni, sgambettati da una Roma coriacea e mai doma, ad immagine e somiglianza del suo allenatore, Claudio Ranieri.
Dopo l’impegno in coppa, il tecnico testaccino cambia 6 uomini dell’11 titolare, dando spazio a chi ha giocato meno in questi mesi. Nonostante l’evidente turn over, però, i giallorossi mettono in difficoltà la retroguardia di Conte, sciupando due importanti contropiedi.
È proprio nel momento migliore della Roma che arriva, inesorabile e puntuale, l’ennesimo gol dell’ex. Alla mezz’ora, Spinazzola va via a Mancini e col tocco sotto batte Svilar, autore di un’uscita imprecisa ed avventata. Nonostante la superiorità degli avversari, la Roma non deraglia, si chiude con ordine e, quando può, prova a scappare in avanti.
Nella ripresa, Rensch salva sulla linea un tiro a botta sicura di Lukaku, mentre Paredes su punizione colpisce il palo esterno.
Proprio come a Milano, anche all’Olimpico il pareggio dei padroni di casa arriva in pieno recupero. Al 92′, Saelemaekers pennella in area per Angelino, che col sinistro al volo imbuca all’angolino, facendo venire giù lo stadio.
Gli uomini di Conte mantengono dunque la testa della classifica, a quota 54, mentre la Roma resta al nono posto con 31 punti, a -4 dal Milan, prossima avversaria di Coppa Italia.
La Juve torna a sorridere, solo un pareggio per l’Atalanta
Torna alla vittoria la Juve di Thiago Motta, dopo i 2 KO con Napoli e Benfica. Allo Stadium, i bianconeri vanno subito sotto con l’Empoli, che trova l’1-0 con il colpo di testa dell’ex di giornata, Mattia De Sciglio.
Mentre la contestazione inizia a montare sulle tribune dell’impianto torinese, però, i bianconeri la ribaltano, con una doppietta a metà ripresa di Kolo Muani, che, per non farsi mancare nulla, realizza un gol di “inzaghiana” memoria.
Nel finale, la sassata di Vlahovic e la rete di Conceicao inchiodano il punteggio finale sul 4-1. Una vittoria che ridà ossigeno alla Juve e soprattutto al suo allenatore, contestatissimo in settimana, e che riporta i bianconeri al quarto posto a quota 40, in attesa della gara tra Cagliari e Lazio.
Si ferma e dice probabilmente addio ai sogni scudetto l’Atalanta di Gasperini. A Bergamo, la Dea non riesce a superare l’ostacolo Torino, nonostante il vantaggio siglato da Djimsiti al 35′. Dopo 5 giri di lancette, infatti, i granata trovano il pari con Maripan.
Nella ripresa, Retegui avrebbe l’opportunità di raddoppiare dal dischetto. Milinkovic-Savic, però, devia in angolo il penalty calciato dal centravanti azzurro. L’Atalanta resta così al terzo posto, con 47 punti.
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