Il Napoli è ancora vivo: è quanto ci ha raccontato il ventisettesimo turno della Serie A.
Con gli occhi di tutti gli appassionati puntati sul big match del Maradona, i partenopei hanno dominato l’Inter di Simone Inzaghi per oltre 70 minuti, strappando un pareggio in extremis.
Il big match scudetto
I campioni in carica, reduci dalla Coppa Italia ed alle prese con diversi problemi fisici, erano andati in vantaggio in apertura di primo tempo, con una magia su punizione di Dimarco.
Di fatto, la gara dell’Inter termina proprio con il capolavoro del suo esterno. Gli uomini di Conte si portano costantemente a ridosso dell’area avversaria e solo un grande intervento di Bastoni nega a Lukaku il gol dell’ex. A fine primo tempo gli azzurri recriminano per un tocco di mano in area di Dumfries, ma Doveri lascia giocare.
Nella ripresa il copione del match non cambia. Il Napoli fa la partita e l’Inter cerca di difendersi come può. Il muro nerazzurro crolla a 3 minuti dalla fine, quando un immenso Lobotka, miglior in campo, trova Billing al centro dell’area.
La prima conclusione del danese viene deviata da Martinez, che nulla può sul tap-in vincente che fa venire giù il Maradona.
La sfida scudetto termina 1-1. L’Inter guida ancora la classifica, a quota 58, a +1 dagli uomini di Conte, che però ora avranno un calendario decisamente più agevole dei nerazzurri, impegnati su 3 fronti.
Serie A, bene le romane, sprofondo rossonero
Vince ancora all’Olimpico la Roma di Claudio Ranieri, che davanti ad oltre 61mila spettatori batte il Como di Fabregas.
“Sarà come andare dal dentista senza anestesia”, aveva detto l’allenatore giallorosso alla vigilia. Ed in effetti, le cose sono andate proprio in questo modo.
I lombardi, reduci dalla vittoria sul Napoli, passano in vantaggio al termine di un primo tempo giocato benissimo, con la rete di Da Cunha. Nella ripresa, Ranieri rivolta la Roma con i cambi che si riveleranno decisivi. Fuori Pellegrini, Shomurodov e Soule, dentro Saelemaekers, Dovbyk e Cristante.
I giallorossi premono forte, trovando il pareggio proprio con il belga, che al primo pallone toccato ristabilisce la parità. Tempo 2 minuti, e Kempf lascia in 10 il Como.
A 14 minuti dal termine, Dovbyk finalizza al meglio una triangolazione tutta di prima, iniziata da Cristante e Rensch, siglando la rete del 2-1. Nel finale, nonostante l’inferiorità numerica, il Como si porta in avanti ma la rasoiata di Vojvoda si stampa sul palo.
Con il successo sui biancoblu, la Roma supera il Milan all’ottavo posto, a quota 43, portandosi a soli 2 punti dalle postazioni europee.
Una super Lazio gela il Meazza, stecca l’Atalanta
Piove, o meglio diluvia sul bagnato in casa rossonera: gli uomini di Conceição inanellano il terzo KO di fila in campionato.
A San Siro, la Lazio di Baroni centra un successo fondamentale in chiave Champions, proprio all’ultimo respiro. I biancocelesti, partiti subito meglio degli avversari, vanno in avanti alla mezz’ora, con Zaccagni che arriva prima di tutti su un pallone smanacciato da Maignan.
Nella ripresa, il Milan resta in 10 per l’espulsione diretta di Pavlovic, ma pur arrancando trova un insperato pareggio con Chukwueze, all’84esimo. In pieno recupero, però, Maignan stende Isaksen. Dopo un consulto al VAR, Manganiello fischia il rigore.
Dagli 11 metri Pedro chiude la gara, infilando il 2-1 finale. In attesa di Juve-Verona, i biancocelesti si portano al quarto posto a quota 50 punti.
Stecca ancora, infine, l’Atalanta di Gasperini, che non va oltre lo 0-0 con il Venezia. Il pareggio del Maradona, però, consente alla Dea di rimanere a soli 3 punti dalla vetta.