Medio Oriente, Ucraina e Indo-Pacifico al centro del colloquio Tajani-Blinken
Con le lancette della storia che iniziano a girare più rapidamente, gli attori internazionali si confrontano costantemente per evitare l’incubo della guerra totale. Ieri, ad esempio, si è svolta una lunga e importante telefonata tra il numero uno della Farnesina, Antonio Tajani, e il suo omologo statunitense Antony Blinken. Non è la prima volta, ovviamente, che i due si sentono per provare a sciogliere i numerosi nodi che tengono sveglie le cancellerie di mezzo mondo.
Sul tavolo dossier d’interesse globale, come la crisi in Medio Oriente, il conflitto in Ucraina e le tensioni con la Cina nell’Indo-Pacifico. Tra gli obiettivi principali condivisi da Roma e Washington vi è sicuramente il mantenimento della libertà di navigazione.
“Il recente attacco da parte degli Houthi alla petroliera greca Sounion – ha detto Tajani – è motivo di forte preoccupazione per i concreti rischi di disastro ambientale ed è ancora una volta una conferma della necessità di intensificare ulteriormente gli sforzi per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Rosso. Ho ribadito al Segretario di Stato Blinken, che ha espresso forte apprezzamento per la leadership italiana e la collaborazione con Washington, il nostro costante impegno italiano con la missione ASPIDES, di cui valuteremo un rafforzamento”.
I tentativi di mediazione con l’Iran e la presidenza italiana del G7
Il ruolo italiano di mediazione in Medio Oriente è stato particolarmente apprezzato da Blinken. La scorsa settimana si è svolto infatti un altro colloquio di rilievo: quello tra lo stesso Tajani e il ministro degli Esteri iraniano. Italia e Stati Uniti vogliono infatti evitare che la guerra a Gaza degeneri in un conflitto regionale. L’auspicio è che palestinesi e israeliani possano trovare al più presto un accordo in grado di congelare il conflitto.
La collaborazione tra Italia e Stati Uniti influenza positivamente anche la nostra presidenza del G7. Tajani, non a caso, ha ringraziato Blinken per il supporto all’agenda proposta da Roma. Il prossimo 23 settembre, del resto, si terrà a New York una riunione dei ministri degli Esteri del G7, in vista dell’Assemblea Generale dell’ONU. Questi s’incontreranno inoltre a Fiuggi a fine novembre.
Il sostegno all’Ucraina e il dialogo con Pechino
Nessuna sostanziale novità per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino, con Tajani che ha ribadito il pieno sostegno italiano a Kiev. Dal colloquio con Blinken è però emersa una positiva sinergia per quanto riguarda la Cina. Stati Uniti e Italia intendono infatti promuovere il dialogo con Pechino, anche in questo caso per evitare drammatiche deflagrazioni. Ultimo ma non ultimo. le diplomazie dei due Paesi riservano un occhio di riguardo per la Libia, dove Washington e Roma valutano iniziative congiunte.