Meta abbandona l’ideologia woke: chi esulta in Italia
Da giorni sta tenendo banco la decisione di Zuckerberg di adattarsi ai tempi. Niente follie ideologiche e settarie, dunque, a cominciare dai censori del fact-checking e dagli assorbenti nei bagni maschili di Meta. Lo stesso fondatore di Facebook, del resto, a fine agosto aveva ammesso le ingerenze dell’amministrazione Biden per veicolare un certo tipo di narrazione riguardo all’emergenza Covid. La vittoria di Trump a tambur battente e la grinta di Elon Musk hanno messo sulla difensiva (forse sarebbe meglio dire in ritirata scomposta) le vestali del pensiero unico.
Salvini: “Ottima notizia”
Inevitabile che gli esponenti non allineati all’ideologia dominante (se sia più corretto definirli sovranisti, conservatori o identitari lo lasciamo ai politologi) abbiano esultato anche in Italia. Martedì scorso, ad esempio, Matteo Salvini aveva pubblicato sul proprio profilo X le rassicurazioni di Zuckerberg sul voler combattere la censura insieme a Trump. “Anche Mark Zuckerberg con Donald Trump – ha scritto il leader leghista – contro la censura imposta dalla UE e per la libertà. Ottima notizia”.
Fratelli d’Italia: “Sinistra ha taciuto sulle ingerenze”
Sul tema sono tornati in questi giorni anche alcuni deputati di Fratelli d’Italia. La stessa Meloni, del resto, nel corso della conferenza stampa d’inizio anno aveva chiesto provocatoriamente se il problema di Elon Musk fossero le sue ingerenze o il fatto di non essere di sinistra.
“Oggi la sinistra strepita contro Musk – ha dichiarato il senatore Marco Lisei, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid – Eppure, per proprio comodo quella stessa sinistra ha a lungo taciuto sui comportamenti di magnati e proprietari dei social. Lo ha fatto, ad esempio, con Zuckerberg, il quale oggi denuncia fatti gravi, ossia le pressioni ricevute dall’amministrazione Biden per censurare notizie scomode sul Covid e per limitare la libertà d’espressione”.
“Simili ingerenze – prosegue Lisei – avvenivano, attraverso l’algoritmo unico, in tutto il mondo, Italia compresa. E infatti ricordiamo bene quel periodo, quando cosiddetti ‘fact-checker’ censuravano contenuti riguardo al Covid su commissione dei loro amici politici progressisti, finendo persino per bannare profili di esponenti di destra. Almeno Elon Musk non ha mai censurato nessuno e non risulta abbia manipolato gli algoritmi del suo social. Lui predica la libertà e parla in libertà, dimostrando di essere coerente al contrario della solita sinistra italiana ipocrita”.
Un bavaglio durato troppo a lungo
Non dissimile il ragionamento di Alice Buonguerrieri, capogruppo di FdI in Commissione Covid. “Quella di Mark Zuckerberg sulla censura operata da Facebook durante la pandemia è una clamorosa ammissione. In effetti, in quel periodo, era scesa, specie sui social, una gogna ideale su chiunque osasse anche solo sollevare dubbi, porre domande o chiedere chiarimenti sull’origine del Covid nonché sulle cure e sulle misure che venivano surrettiziamente imposte”.
“Finalmente – prosegue la capogruppo – oggi Meta ha deciso di togliere il bavaglio a chi per troppo tempo è stato privato della libertà d’espressione. Dobbiamo continuare a operare affinché tutti i tabù e le censure, tanto cari alla sinistra, siano completamente superati e archiviati tra le tante tristi storture di uno dei periodi, quella della pandemia, tra i più opachi della storia della Repubblica. Fratelli d’Italia non intende arretrare, vuole fare chiarezza fino in fondo”.