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USA, elezioni presidenziali: Biden vs Trump quanto influiranno i tribunali?

Salta l'accordo per salvare Hunter Biden che smentisce il padre davanti al giudice federale. Trump riceve un'altra incriminazione per i documenti trovati nella sua casa in Florida. Una campagna elettorale senza precedenti.


Giampa Natal by Giampa Natal
Luglio 29, 2023
in Politica, Ultimissime
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  • Biden vs Trump, quanto influiranno i tribunali?
  • Hunter di fronte al Giudice federale
  • L’accordo per salvare il figlio di Biden è imploso
  • Hunter smentisce il Presidente
  • Noreika ordina al figlio di Biden di cercarsi un lavoro
  •  Trump colleziona incriminazioni

Biden vs Trump, quanto influiranno i tribunali?

Hunter Biden, figlio del presidente degli stati Uniti, smentisce il padre e ammette di aver incassato soldi da una società cinese. Intanto Trump colleziona incriminazione; L’ex presidente dovrà rispondere di tre nuovi capi d’accusa relativi ai documenti segreti sottratti alla Casa Bianca e ritrovati nella sua villa in Florida.

Hunter di fronte al Giudice federale

Il mese scorso Hunter è stato incriminato per non aver pagato $100,000 di tasse in due anni consecutivi (nel 2017 e nel 2018) e per il possesso illegale di armi nel 2018 quando aveva ammesso di essere un tossico-dipendente. All’imputato il magistrato che lo accusava ha offerto un accordo estremamente vantaggioso.

Se si fosse dichiarato colpevole, Hunter avrebbe dovuto versare le tasse non pagate e fare due anni di buona condotta. Tutto questo avrebbe evitato un processo ed una forte esposizione mediatica negativa per la famiglia Biden.

Un accordo che ha suscitato grandi proteste dei repubblicani che hanno accusato il Dipartimento di Giustizia  di usare un doppio standard e dare privilegi al figlio del Presidente. Difatti sia l’evasione fiscale che il porto d’armi illegale prevedono la prigione, di solito senza eccezioni. L’atteggiamento benevolo è stato imputato dagli avversari al fatto che l’accusa, il Dipartimento di Giustizia, è parte dell’Amministrazione del Presidente Biden. Ma c’e’ stato anche chi ha interpretato questo approccio benevolo soltanto come un atto di comprensione verso una persona tossicodipendente e molto fragile.

L’accordo per salvare il figlio di Biden è imploso

Il 26 Luglio scorso, Hunter Biden, dopo anni di indagini e negoziazioni tra accusa e difesa, è comparso di fronte al Giudice Federale Maryellen Noreika per render conto dei crimini di cui era accusato e ci si aspettava l’ammissione di colpa di Hunter Biden, vista la bontà dell’accordo con l’accusa. Ma non è andata cosi. All’inizio del dibattimento, il Giudice Noreika ha sollevati dubbi e preoccupazioni sull’accordo che era stato raggiunto a beneficio di Hunter Biden, pertanto ha chiesto al Procuratore Federale – che ha svolto le attività di investigazione – se queste fossero state completate. Venuto a conoscenza che l’imputato continuava ad essere oggetto di ulteriori indagini per altri possibili crimini, Noreika ha stabilito che l’accordo necessitava di ulteriori chiarimenti ed approfondimenti. Un atto dovuto, considerato che non ci sono precedenti nella storia giudiziaria del Paese ed è, tra l’altro, di dubbia compatibilità con la Costituzione.

Di fronte a questa situazione, inaspettatamente l’accordo è saltato, l’avvocato di Hunter Biden lo ha dichiarato nullo e l’imputato, che secondo i patti avrebbe dovuto dichiarasi colpevole, si è invece dichiarato innocente.

Hunter smentisce il Presidente

Durante il dibattimento, il Giudice ha cercato di chiarire i fatti relativi all’evasione delle tasse ed ha fatto domande sui redditi di Hunter Biden nel 2017 e nel 2018. È a questo punto che il figlio del Presidente ha ammesso di aver incassato nel 2017 ben $664,000 dalla CEFC,  un’azienda energetica cinese legata al governo di quella nazione, smentendo cosi il padre che in più occasioni aveva sostenuto con forza che “nessuno nella sua famiglia aveva ricevuto soldi dalla Cina!”.

In realtà anche il Comitato del Congresso che indaga su Hunter Biden ha trovato evidenze che potrebbero provare il coinvolgimento della famiglia Biden. Difatti ci sarebbero prove che i Biden abbiano incassato da aziende cinesi milioni di dollari a fronte di servigi che devono ancora essere del tutto chiariti.

In ogni caso, l’ammissione fatta da Hunter Biden rinforza la richiesta di impeachment del Presidente per aver negato ripetutamente di non essere a conoscenza degli affari del figlio con la Cina.

Noreika ordina al figlio di Biden di cercarsi un lavoro

Al termine del dibattimento, il Giudice Federale della Florida Maryellen Noreika ha ordinato a Hunter Biden di cercarsi attivamente un lavoro, di astenersi da alcool e stupefacenti, di effettuare controlli periodici con test antidroga e di non entrare in possesso di armi. Condizioni imposte per  evitare il carcere, almeno per il momento.

Intanto il processo andrà avanti e nel Congresso i Repubblicani sembrano essere rassicurati dall’intransigenza del Giudice Noreika che attuerà la Legge senza fare sconti al figlio del Presidente.

 Trump colleziona incriminazioni

Donald Trump è il primo ex Presidente degli Stati Uniti accusato di 7 reati federali legati al rinvenimento nella sua casa di Mar-a-Lago in Florida di documenti “top secret” sottratti alla Casa Bianca. Il Tycoon è anche il primo candidato alle presidenziali incriminato dal suo avversario politico ( il Dipartimento di Giustizia che lo ha incriminato è parte integrante dell’amministrazione Biden).

I capi di imputazione presentati dal Procuratore Speciale del Dipartimento di Giustizia Jack Smith,  fino a due giorni fa erano ben 37 ma ieri se ne sono aggiunti altri 3.  Trump  avrebbe chiesto ad un suo dipendente di cancellare un filmato probabilmente compromettente della telecamera di sorveglianza.

Il processo inizierà il 20 Maggio 2024, in piena campagna elettorale per la Casa Bianca. “Una giustizia ad orologeria” ha tuonato un senatore repubblicano. Nel frattempo Trump deve gestire con i suoi avvocati le incriminazioni del Procuratore di New York e sono preannunciate anche delle nuove accuse per l’assalto al Campidoglio del 6 Gennaio 2021.

Il GOP continua a parlare di accanimento giudiziario e di uso politico della Giustizia, mentre i democratici continuano a sostenere semplicemente che “la giustizia deve fare il suo corso e che nessuno deve essere al di sopra della legge”.

 

 

 

Tags: #Bidentrump

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