Washington e Londra più vicine dopo la Brexit
L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, nota come Brexit, pur rappresentando una sfida ha offerto un’importante opportunità di rinnovamento e potenziamento dei legami commerciali con paesi al di fuori dell’Unione, tra cui gli Stati Uniti.
Per i sostenitori della Brexit, il potenziale accordo commerciale con gli Stati Uniti è uno degli aspetti più significativi e vantaggiosi della separazione da Bruxelles. Nonostante le sfide legate al processo di uscita dall’UE, gli sviluppi recenti dimostrano che i due Paesi stanno cercando di rafforzare ulteriormente una partnership che si è rivelata cruciale affrontando le difficoltà geopolitiche globali.
Gli Stati Uniti sono già il più grande partner commerciale del Regno Unito dopo l’Unione europea, con un valore di scambi che supera i 230 miliardi di dollari annui. Questo forte legame economico è alimentato da un flusso continuo di beni e servizi tra le due nazioni.
L’interscambio USA-Regno Unito
Le esportazioni britanniche verso gli Stati Uniti rappresentano quasi il 20% delle esportazioni totali del Regno Unito, mentre le importazioni dagli Stati Uniti coprono circa l’11% delle merci importate. Questi numeri sono solo la punta dell’iceberg, poiché l’interconnessione tra i due mercati va ben oltre il semplice scambio commerciale di prodotti.
Non solo il commercio bilaterale tra i due paesi è significativo, ma la collaborazione nel settore dei servizi (in particolare quelli finanziari) e l’interdipendenza in settori chiave come la tecnologia e l’energia confermano la profondità dei legami tra le due economie.
Un altro indicatore del legame economico solido tra le due nazioni è il flusso turistico. Ogni anno, oltre 4,5 milioni di britannici visitano gli Stati Uniti, con un contributo significativo all’economia americana, spendendo circa 14 miliardi di dollari. Questo movimento turistico non solo rafforza i legami tra le due culture, ma crea anche opportunità economiche attraverso il commercio al dettaglio, i servizi e il turismo.
Il dopo Brexit
A seguito della Brexit, il Regno Unito ha deciso di perseguire una politica commerciale più indipendente da Bruxelles, con l’obiettivo di siglare accordi bilaterali con Paesi terzi. Il governo britannico vede nel libero scambio con gli Stati Uniti una delle principali opportunità per stimolare l’economia nazionale, ridurre le tariffe doganali e abbattere le barriere al commercio che possono ostacolare la crescita.
Con i dazi imposti – ma sospesi per i prossimi 90 giorni – da Trump al 10% nei confronti del Regno Unito, il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha dichiarato: “Speriamo di trovare un accordo il prima possibile. Trump ritiene di agire nell’interesse del popolo americano, e noi faremo lo stesso per il popolo britannico”. Questa dichiarazione evidenzia l’approccio reciproco e di cooperazione che entrambe le nazioni intendono perseguire, con l’obiettivo di rispondere positivamente alle sfide economiche post-Brexit e post-emergenza sanitaria. Gli Usa sperano di continuare a rafforzare la cooperazione e le sinergie commerciali con il Regno Unito.
Donald Trump ha ripetutamente enfatizzato l’importanza di proteggere gli interessi economici degli Stati Uniti, ma la scelta di imporre la tassazione più bassa alle importazioni britanniche, evidenzia la convinzione del Tycoon in merito al commercio con il Regno Unito, ritenuto una grande opportunità per aumentare l’occupazione e la crescita economica negli Stati Uniti.
Dall’altro, il governo del Regno Unito sta cercando di ridurre la dipendenza dall’UE e diversificare le sue relazioni commerciali, puntando in particolare su economie come quella americana per garantire una crescita a lungo termine. Il legame commerciale tra il Regno Unito e gli Stati Uniti è solido e ha la capacità di diventare ancora più forte grazie agli sforzi post-Brexit e diplomatici del governo britannico.