Lo scenario politico di Napoli e della Campania è in grande movimento e può portare a clamorose novità in vista delle elezioni regionali, nessuna delle quali tuttavia reca l’impronta dei partiti. Infatti, nelle stesse ore in cui i giudici della Consulta sbarravano definitivamente le porte alla riconferma di Vincenzo De Luca, negandogli la possibilità di una terza rielezione alla guida della Ragione, il Gip di Roma archiviava le accuse mosse nei confronti di Gennaro Sangiuliano nell’ambito del cosiddetto “Boccia-gate”, Una vicenda che nell’estate scorsa lo costrinse a rassegnare le dimissioni da ministro della Cultura.
Elezioni regionali, perché Sangiuliano
Per un De Luca, dunque, che libera una candidatura a sinistra, c’è un Sangiuliano che potrebbe rappresentare, sul fronte opposto, una soluzione in grado di rendere elettoralmente competitivo il centrodestra. Molto, ovviamente, dipenderà dalle decisioni che i leader della coalizione assumeranno in ordine alle Regioni al voto – oltre alla Campania anche Veneto, Toscana e Marche – in una logica di equilibrio politico. È tuttavia indubbio che la carta Sangiuliano potrebbe risolvere più di un problema alla triade Meloni-Salvini-Tajani.
Tra i nomi in lizza per la coalizione al governo dell’Italia, l’ex-ministro appare infatti quello più attrezzato a raccogliere il voto di opinione che, specie a Napoli, è storicamente ipotecato dalla sinistra, ora rafforzata in questo anche dall’apporto che può offrirle il sindaco della città Gaetano Manfredi.
Non va dimenticato che proprio con quest’ultimo, da ministro, Sangiuliano inaugurò con successo una linea di collaborazione istituzionale che si è tradotta in una cospicua messe di finanziamenti in favore della cultura, comparto da sempre strategico per lo sviluppo della composita realtà partenopea. E non è tutto: la candidatura di Sangiuliano finirebbe infatti per restituire centralità all’area napoletana, la cui popolazione è pari al 50 per cento di quella dell’intera Campania, dopo un decennio di egemonia salernitana nel segno di De Luca.
Sarebbe un segnale di riequilibrio politico-territoriale di cui il la Capitale del Sud sente gran bisogno e altrettanta urgenza. L’ex-ministro, infine, pur ammaccato dalle vicende giudiziarie che lo avevano coinvolto e che ora si sono dissolte come neve al sole, non ha mai perduto la stima e la considerazione dei suoi concittadini. Anzi, l’azione incisiva da lui dispiegata come titolare della Cultura ne aveva accresciuto l’autorevolezza.
Ora che tutta la montatura scandalistica abilmente orchestrata dai media della sinistra è miseramente crollata, Sangiuliano appare ancora più forte e credibile. Del resto, allo scoppio della vicenda su giornali e tv lui si dimise senza fiatare dimostrando grande dignità e senso delle Istituzioni. Una scelta saggia e giusta che gli consente ora di vantare un grande credito verso la politica. Bene, è ora che il centrodestra lo onori.