Nel febbraio dello scorso anno una Commissione Cittadina di Key West ha votato quasi all’unanimità il bando della vendita e distribuzione di creme solari contenenti ossibenzone o octinossato che si ritiene contribuiscano negativamente alla vita marina e alla salute delle barriere coralline, favorendone così al fenomeno del cosiddetto ‘sbiancamento’. L’ordinanza sarebbe esecutiva esclusivamente nell’area di Key West ed a partire dal 1 gennaio 2021.
E’ alla scrivania del Governatore dell Florida Ron DeSantis, un controverso emendamento all’attuale “Florida Drug and Cosmetic Act”, in codice “SB172”, che, se approvato, di fatto sottrarrebbe a qualunque autorità governativa locale in Florida, la possibilità di regolamentare in materia di farmaci e cosmetici di banco.
Dietro l’emendamento si nasconde in realtà un’altra battaglia politica in corso a Tallahassee, che avviene – corre l’obbligo di dirlo – letteralmente sulla nostra pelle, resa maggiormente sensibile dalla prolungata quarantena passata al chiuso delle nostre abitazioni.
Una nota azienda farmaceutica, produttrice di varie creme contenenti tali sostanze, ha messo al lavoro ben cinque esperti di un notissimo studio di lobbying, che è riuscito a far approvare questo emendamento, attraverso Camera e Senato della Florida, a velocità impressionanti, trovando solo la resistenza dei Democratici ma anche di qualche Repubblicano.
La motivazione pubblicamente fornita dai promulgatori è che il bando di Key West scoraggerebbe le persone a proteggersi dal sole in quanto le creme disponibili sarebbero solo quelle da “boutique”, costose e spesso meno efficaci di quelle maggiormente popolari. I proponenti segnalano che tali creme alternative, considerate sicure e rispettose delle barriere coralline, contengono spesso zinco per cui “anche se migliori sulla faccia, sono corpose, macchiano, e sono di difficile applicazione”. Vale la pena ricordare che effettivamente la Florida è il secondo Stato, negli USA, per numero di casi di melanoma.
Viene anche contestato che tali sostanze danneggino realmente le barriere coralline. L’OPPAGA (Office of Program Policy Analysis and Government Accountability), ente di ricerca braccio dei legislatori della Florida, conferma che ossibenzone o octinossato hanno effetti negativi sul corallo, ma che le concentrazioni necessarie non sono osservate in natura. La stessa agenzia rileva che le fonti principali di tali sostanze non sarebbero le creme ma detriti di plastiche e vernici provenienti, ad esempio, da fiumi, scarichi ed imbarcazioni, e vi sono inoltre altri fattori predominanti nello stress del corallo quali uragani ed aumento nella temperatura dell’acqua marina.
Gli oppositori argomentano che la proposta di emendamento sia una reazione spropositata ad una misura locale, ragionevole e limitata alla città’ di Key West, e che in presenza di notevoli risorse federali e nazionali impegnate sulla protezione delle barriere coralline, sembrerebbe un controsenso votare per ostacolare una iniziativa locale a protezione delle stesse.
C’è un problema filosofico di fondo, cuore dello spirito del Partito Repubblicano, che in questo caso si trova in aperta contraddizione con se stesso: meno regolamentazione, meno controllo da parte dei governi centrali, maggiore autonomia e delega alle comunità locali ed ai cittadini. Con questo emendamento lo Stato della Florida entrerebbe a gamba tesa su una decisione già presa localmente.
Il terreno scotta sotto i piedi del Governatore DeSantis, e vedremo a breve cosa deciderà. Sappiamo però come si è comportato nel passato: un anno fa ha posto il veto su una proposta simile che avrebbe limitato la regolamentazione a livello locale delle cannucce di plastica, e quest’anno ha criticato l’idea di sottrarre, alle contee, la disciplina degli affitti delle case-vacanza.
Per concludere, qualunque sia la decisione che verrà presa, dopo aver verificato che la mia crema solare preferita (quella della famosa pubblicità con la bambina ed il cane) effettivamente contiene le sostanze incriminate, dovrò trovare una valida ed altrettanto efficace alternativa, ma soprattutto decidere se usarla sempre, assumendo quindi un comportamento oneroso ma eco sostenibile, o solo quando andrò a Key West o snorkeling in qualunque barriera corallina.
di Marco Riccetti