Si incattivisce il contrasto che da tempo vede contrapposto il Governatore dello stato della Florida DeSantis e la Walt Disney World. Non dimentichiamoci ovviamente che il Governatore prepara la sua possibile candidatura alle elezioni presidenziali del 2024 ed ha tutto l’interesse ad alzare i toni della polemica, per la grande visibilità mediatica che essa può garantirgli. E’ vero anche però che la battaglia con la Disney è iniziata in tempi non sospetti.
Il motivo del contendere è la gestione dell’area dove da tempo sono nati i parchi a tema della Disney che, fin dalla nascita, hanno goduto di una legislazione privilegiata. L’area infatti è sempre stata amministrata in maniera autonoma in base al cosiddetto “Reedy Creek Improvement District”, ovvero il regime di autogoverno che la company ha ottenuto dallo Stato della Florida nel 1967, quando si impegnò a bonificare ed ad edificare l’area.
Il governatore della Florida Ron DeSantis, sostiene che l’accordo può ritenersi annullato e che lui e il legislatore statale riprenderanno il controllo totale della superficie sottoponendo la Disney ad un regime ordinario. Per farlo DeSantis è pronto a tutto, a partire dall’attivare ispezioni edilizie e di sicurezza enormemente più rigorose. Ed è arrivato anche all’odierna provocazione: lo Stato – ha lasciato intendere DeSantis potrebbe costruire una prigione vicino al parco divertimenti di Walt Disney.
La battaglia intrapresa dal Governatore è dura ma è possibile che la vinca, nonostante le grandi opposizioni della Disney che, in base a quegli accordi, gode infatti di privilegi veramente notevoli specie per l’autogoverno dell’area con servizi propri.
DeSantis dunque giura di annullare l’accordo di sviluppo del parco a tema in Florida e minaccia tasse alberghiere e pedaggi stradali. I contratti Disney – sostiene – non sono più legalmente validi. In ogni caso – anche se non lo fossero – sarebbe nel suo potere, come massima autorità della Florida, revocare gli accordi di sviluppo.
La reazione della Walt Disney World
La Disney ha rifiutato di commentare le affermazioni di DeSantis. L’attuale amministratore delegato della Disney, Bob Iger, ha recentemente criticato il Governatore durante l’assemblea annuale della società, sottolineando che l’area in questione era una palude prima che Walt Disney la sviluppasse.
“Adoriamo lo stato della Florida”, ha detto. “E penso che questo si veda chiaramente non solo in quanto abbiamo investito negli ultimi 50 anni, ma anche in quanto abbiamo restituito sotto forma di posti di lavoro e tasse sui servizi alla comunità, oltre che naturalmente sul turismo.
L’insediamento della Disney in quell’area, ha inoltre apportato vantaggi in termini di sicurezza: la Disney – ha sostenuto Bob Iger – continua a sviluppare procedure e migliori pratiche che vengono sfruttate in tutto il settore, incluso un memorandum a livello statale che richiede la segnalazione trimestrale di eventuali infortuni gravi correlati alla corsa e la segnalazione immediata di decessi, nonché come visite semestrali in loco e revisioni. Vale inoltre la pena ricordare che la Disney è il più grande contribuente dello stato con 1,146 miliardi di dollari (statali e locali) pagati l’anno scorso.







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