Nuovo capitolo della “saga” che vede Disney contro De Santis e questa volta l’annuncio è veramente serio.
Come Italia Report Usa vi ha spesso segnalato, il rapporto tra il Governatore della Florida Ron DeSantis e la Disney, è veramente teso. La “querelle” – se vogliamo definirla tale – va infatti avanti da un bel pò.
Il programma di investimenti della Disney in Florida prevedeva un investimento di oltre 17 miliardi di dollari. Se le decisioni saranno confermate dunque sarà annullato il grande progetto di espansione in Florida.
Questa presa di posizione ha raggiunto toni molto elevati da una parte e dall’altra. lo scorso marzo Disney – lo ricordiamo – dinanzi alle imposizioni dello stato, accusò il governatore di usare il suo ruolo come forma di vendetta. Questo ha inasprito ulteriormente gli animi. Tant’è che Robert Iger, Presidente Disney, aveva minacciato di smettere di investire in Florida.
Questa sembra essere ora tutt’altro che una bluff. La Disney infatti ha annunciato di aver bloccato il progetto da quasi un miliardo di dollari per la realizzazione di una serie di uffici a Orlando. Il progetto prevedeva la realizzazione del “Lake Nona Town Center”, un Campus capace di assicurare più di duemila nuovi posti di lavoro con uno stipendio medio di 120 mila dollari l’anno.
In parallelo ecco l’annuncio di chiusura a settembre di “Star Wars: Galactic Starcruiser”, l’esperienza che unisce elementi dei resort e dei parchi a tema in una simulazione di un viaggio nella Galassia di Star Wars della durata di 48 ore. Aperto solo nel marzo 2022, a settembre dunque, chiuderà definitivamente. Per alcuni la decisione è da ricondurre proprio alla “battaglia” con De Santis, altri la additano come uno dei più grandi flop per quanto riguarda le attrazioni a tema Disney.
Ricordiamo che tutto ha avuto inizio quando Ron DeSantis, ha deciso di ritirare una serie di benefici fiscali in atto da decenni. Alcuni critici del Governatore denunciano che la decisione fu presa per punire il colosso della Disney per le sue posizioni di apertura verso la comunità lgbtq+. Una scelta tattica secondo alcuni finalizzata ad accaparrarsi consensi nelle comunità Repubblicane, in vista del congresso che deciderà il candidato alle elezioni presidenziali del 2024.
Di diverso avviso ovviamente il Governatore che ha giustificato i provvedimenti per contrastare una posizione dominante sul territorio da parte della Disney che, se aveva ragione di esistere quando fu creato l’impero Disney ad Orlando con investimenti importantissimi, oggi sarebbe ingiustificato, tanto che il Governatore ha chiesto un ritorno dell’azienda all’interno dei normali confini legali. DeSantis infatti accusa la Disney di aver messo insieme diversi “accordi dietro le quinte” per mantenere i suoi vantaggi fiscali e il vantaggio competitivo rispetto ad altre attività nello stato.
La California si fa avanti
Tra i due litiganti …. Chi già sembra pronto ad accogliere a braccia aperte gli investimenti di Disney è il governatore della California, Gavin Newsom, che ha lanciato su Twitter l’invito a investire nel proprio stato.
Lake Nona doveva aprire il prossimo anno, ma a luglio la compagnia aveva spostato l’inaugurazione al 2026, citando ritardi nella costruzione. Il campus sarebbe dovuto sorgere a una quarantina di chilometri da Disney World, vicino all’aeroporto internazionale di Orlando.
Ricordiamo che la Disney è il più grande contribuente della Florida. La Disney – afferma Iger – paga di più in tasse sugli immobili a causa del distretto speciale e impiega decine di migliaia di persone con buoni salari, rendendo la società il più grande contribuente dello stato con oltre $ 1,1 miliardi di tasse pagate alla Florida lo scorso anno.