- Il Tycoon è impegnato contemporaneamente su due fronti legali
- La Corte Suprema vuole chiarire il livello di immunità dei presidenti
- Perseguire un presidente per atti ufficiali è incompatibile con la Costituzione
- Un presidente che tenta di organizzare un colpo di Stato può godere di immunità?
- Immunità presidenziale: cosa aspettarsi dalla Corte Suprema
Il Tycoon è impegnato contemporaneamente su due fronti legali
Mentre Trump siede in tribunale ad ascoltare le diverse testimonianze, la Corte Suprema degli Stati Uniti valuta le argomentazioni del suo team legale sulla questione dell’immunità presidenziale e sulle sue implicazioni in relazione ai reati sollevati dal Procuratore Speciale Jack Smith (i.e. coinvolgimento nell’assalto al Campidoglio).
Trump aveva infatti chiesto al Giudice Merchan una pausa nel processo a New York che gli permettesse di presenziare alla riunione della Corte Suprema degli USA. Al centro di tale riunione il tema dell’immunità presidenziale. Il Giudice Merchan ha però bocciato la richiesta di pausa del processo, negando ancora una volta al Tycoon la possibilità di assentarsi dal processo a Manhattan. Trump è stato quindi costretto ad essere assente da un dibattito importantissimo, che ha grosse ramificazioni legali in vari processi a suo carico.
La Corte Suprema vuole chiarire il livello di immunità dei presidenti
In quasi tre ore di dibattito, l’Alta Corte affronta la domanda: “Se e in che misura un ex presidente gode dell’immunità presidenziale da procedimenti penali per condotta che si presume coinvolga atti ufficiali durante il suo mandato?”.
La Corte Suprema degli Stati Uniti appare preoccupata per il modo in cui ogni decisione in materia possa avere un impatto sul futuro funzionamento del ramo esecutivo. Esclusa l’ipotesi di una immunità assoluta. Sul tavolo invece una versione parziale, che riguarderebbe Trump come tutti i futuri presidenti americani.
Perseguire un presidente per atti ufficiali è incompatibile con la Costituzione
Nelle sue argomentazioni di apertura, John Sauer, avvocato di Donald Trump, sostiene che perseguire un presidente per atti ufficiali mentre è in carica è “incompatibile” con la Costituzione degli Stati Uniti.
“Il presidente George W. Bush potrebbe essere stato mandato in prigione per aver ostacolato un procedimento ufficiale o per aver mentito al Congresso per indurre la guerra in Iraq? – chiede Sauer – Il presidente Obama potrebbe essere accusato di omicidio per aver ucciso cittadini statunitensi all’estero con un attacco di droni? Il presidente Biden potrebbe un giorno essere accusato di aver indotto illegalmente gli immigrati a entrare illegalmente nel paese per le sue politiche di confine?”.
Un presidente che tenta di organizzare un colpo di Stato può godere di immunità?
La discussione vede un intenso scambio di opinioni tra i giudici, gli avvocati di Trump e quelli del Procuratore Speciale Smith. Il terreno di scontro è su scenari teorici estremi. Si discute ad esempio di un ipotetico colpo di stato. L’avvocato di Trump, John Sauer, ha uno scambio di battute con il giudice Elena Kagan su come un presidente che ha “ordinato” un “colpo di Stato” possa essere perseguito.
“Se si tratta di un atto ufficiale – spiega – ci deve essere un impeachment e una condanna”. Kagan però ribatte che non sia chiaro cosa possa essere considerato un “atto ufficiale”. Peraltro il caso del colpo di stato rappresenta un rischio concreto, visto che il presidente è il comandante in capo dell’esercito.
I giudici fanno pressione anche sugli avvocati di Smith e sul fatto che i futuri presidenti rischierebbero procedimenti giudiziari irragionevoli se la Corte avesse tolto alla presidenza troppa immunità. Ad esempio, il giudice Brett Kavanaugh parla della possibilità che un “procuratore speciale creativo” possa utilizzare ipotesi di reato per perseguire un presidente per atti ufficiali nello Studio Ovale. “Il problema è che molti reati, come l’ostruzione e la cospirazione per frodare gli Stati Uniti, possono essere usati contro molte attività presidenziali” dichiara Kavanaugh.
Immunità presidenziale: cosa aspettarsi dalla Corte Suprema
In quello che potrebbe essere il caso più seguito di questa legislatura alla Corte Suprema, l’ex presidente Donald Trump offre un’ampia argomentazione sul perché non dovrebbe affrontare il processo per presunta interferenza elettorale. Questo è un territorio nuovo per la Corte Suprema e per la nazione. Nessun presidente o ex presidente è mai stato incriminato penalmente.
La posta in gioco non potrebbe essere più alta, sia per le prospettive elettorali immediate, sia per l’effetto a lungo termine sulla presidenza stessa e sullo stato di diritto. Si tratta della seconda volta in questa legislatura che l’Alta Corte si occupa di un caso che coinvolge direttamente Trump. Il 4 marzo, infatti, i giudici hanno stabilito all’unanimità che Trump potesse partecipare al ballottaggio delle primarie del Colorado, nonostante le accuse pendenti circa i fatti del 6 gennaio 2021.
I presidenti hanno già l’immunità dalle cause civili fintanto che le loro azioni rientrano nel perimetro esterno dei doveri ufficiali. È del tutto possibile, credo, che i giudici estendano la protezione dell’immunità civile perché si applica lo stesso identico ragionamento. Se non ci fosse l’immunità, l’effetto raggelante sui processi decisionali presidenziali innescherebbe la paralisi. L’America sarebbe governata da un comitato di avvocati.
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