Il movimento dei trattori dà vita a una lodevole iniziativa
La protesta degli agricoltori che si sta svolgendo in Europa vede la solidarietà della stragrande maggioranza della popolazione. Manifestazioni e cortei in tutto il continente prendono di mira le misure ideologiche di Bruxelles, costringendo l’UE a fare retromarcia. Il movimento dei trattori ha messo in piedi oggi una lodevole iniziativa a Napoli. Nel corso della manifestazione svoltasi nella città partenopea, infatti, gli agricoltori hanno distribuito frutta alla mensa dei poveri di via Marina.
Un centinaio i mezzi affluiti nel capoluogo da Acerra, dove hanno poi raggiunto piazza del Municipio e il lungomare. Un gesto dal forte valore simbolico, a riprova della solidarietà che caratterizza i popoli europei in questo momento di contrapposizione con Bruxelles. Accolti dagli applausi di cittadini e turisti, i trattori hanno poi avuto udienza presso il prefetto.
Le risposte del Ministero dell’Agricoltura
Intanto il governo è al lavoro per accogliere le richieste del comparto agricolo. “Dopo anni di scelte appiattite su logiche di pseudo ambientalismo radicale – ha dichiarato il sottosegretario al MASAF Patrizio La Pietra – che hanno causato danni incalcolabili al mondo agricolo europeo, vogliamo cambiare la politica comunitaria e vogliamo farlo in perfetta sinergia con chi nei campi ci vive e lavora. Per primi in Europa abbiamo vietato il cibo coltivato perché crediamo che prima degli interessi delle grandi lobbies alimentari venga il diritto dei cittadini a vedersi garantita un’alimentazione sana. Ora sono 19 i Paesi che ci stanno seguendo in questa scelta, a riprova che a Bruxelles, finalmente, si stanno rendendo conto dei danni fatti in ogni settore dell’agricoltura”.
“È il momento di fare un cambio di passo – ha proseguito il senatore – sulla politica agricola comunitaria semplificando l’erogazione degli aiuti, scongiurando tagli finanziari, dicendo basta alla vergogna degli aiuti per non produrre. Siamo con gli agricoltori italiani nella scelta di contenere, per quanto possibile rispetto alle decisioni prese dall’Europa prima dell’avvento del governo Meloni, la diffusione della farina di insetti, tramite etichettature chiare e scaffali separati. Una chiarezza che ci è stata richiesta dagli agricoltori anche nell’applicare un rigoroso divieto di vendita dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione, assicurando allo stesso tempo un riconoscimento del giusto prezzo per gli agricoltori”.






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