“We come from there”: mani giganti indicheranno dov’è l’Italia
Arte e Italia, si sa, sono sinonimi. Questa volta però commentiamo un’idea particolarmente originale. Si tratta di un progetto artistico internazionale dedicato al tema delle radici e dell’emigrazione dei nostri connazionali. “We come from there” il titolo dell’iniziativa, ideata dallo scultore Dante Mortet e presentata ieri al Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova. Non una data casuale, visto che il capoluogo ligure in questi giorni sta ospitando il convegno Diaspore italiane – rappresentazione e questioni di identità (5-7 dicembre), arrivato alla quinta edizione. Il progetto artistico sopramenzionato prevede la realizzazione di sculture in bronzo raffiguranti mani giganti.
Queste verranno collocate in giro per il mondo, nei Paesi dove l’emigrazione italiana è storicamente radicata. L’indice punterà verso la Madrepatria, a riprova del legame indissolubile tra l’Italia e i suoi figli. Un QR code alla base delle opere permetterà di conoscere la storia degli emigrati italiani in quel particolare Paese. Le statue verranno apposte anche nei porti della penisola da dove partivano gli emigranti, come Genova, Napoli, Palermo e Trieste.
Un’iniziativa davvero emozionante, che richiede la collaborazione, oltre ovviamente che delle istituzioni, di tutte le associazioni d’italiani all’estero e del mondo imprenditoriale legato agli italo-discendenti.
“I migranti italiani sono stati e sono semi preziosi in terre generose, – ha spiegato Paolo Masini, presidente della Fondazione MEI – perciò vogliamo ricordarli con un progetto artistico internazionale che lanciamo oggi da Genova […] Il turismo della radici sta diventando un filone molto importante per l’economia italiana, ci stiamo lavorando insieme al Ministero degli Esteri che ha lanciato la proposta, pensiamo che possa diventare una grande opportunità”.
“Il Museo nazionale dell’emigrazione italiana di Genova – annuncia inoltre la co-curatrice del MEI Giorgia Barzetti – insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale è al lavoro per far nascere la Rete dei musei italiani dedicati all’emigrazione, il progetto più grande che abbiamo in cantiere nei prossimi anni“.






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