Turismo, gli stranieri superano gli italiani
Anche se indelebili, come appaiono oggi lontani i ricordi delle restrizioni. Proprio la penisola ha pagato uno dei conti più salati al mondo, anche in termini d’immagine. Tutto il comparto è stato messo a dura prova dalle draconiane misure governative, spesso senza il supporto adeguato a garantirne la sopravvivenza. I dati forniti in questi giorni da Cna Turismo e Commercio fanno però filtrare un fondato ottimismo. Il numero di ingressi ha infatti superato persino il luglio del 2019, ultimo anno pre-pandemia. Un +9%, con 19 milioni di turisti che viaggeranno per la penisola.
Passando dal numero di ingressi a quello di pernottamenti si arriva a 81 milioni: facile intuire le ripercussioni sull’indotto. Curiosamente quest’anno i turisti stranieri supereranno gli italiani. Ciò è stato possibile grazie a un euro debole, che favorisce i viaggiatori Oltre Atlantico. Gli americani, ad esempio, potrebbero raggiungere il milione. Sul podio anche francesi e britannici.
Molti italiani costretti a rinunciare alle vacanze. L’Emilia Romagna stenta la ripresa
Necessario analizzare anche l’altra faccia della medaglia. Molti connazionali infatti hanno deciso di anticipare la partenza a luglio per non incorrere nei prezzi proibitivi di agosto. Per non parlare degli italiani che hanno dovuto ridimensionare drasticamente o annullare del tutto le proprie vacanze. Con il carovita alle stelle non tutti hanno potuto permettersi quanto fino a poco tempo fa era prerogativa comune. Un elemento che fa riflettere: è vero che molti contraccolpi della pandemia sono stati assorbiti e che si sta tornando alla normalità. Il problema però è che anche tale normalità non permetteva da tempo lo stile di vita dei decenni precedenti.
Per questo occorre una riflessione sui danni dell’austerità e sulla necessità di diffondere maggiormente benessere e sicurezza di vita. Infine un dato negativo riguarda l’Emilia Romagna, dove le prenotazioni hanno segnato il passo. Le alluvioni delle scorse settimane, pur avendo risparmiato le tradizionali mete turistiche, hanno infatti scoraggiato gli ingressi. Un errore di comunicazione, che rinvierà all’anno prossimo (o quantomeno ad agosto), il pieno dispiegamento del potenziale turistico di questa splendida regione.





