Israele colpisce Iran, Siria e Iraq
Il mondo si trova di fronte a un’escalation da manuale. Un attacco dopo l’altro che rischia di far fare al Medio Oriente la fine dei “sonnambuli” del 1914. Prima il raid israeliano contro il consolato a Damasco, poi la ritorsione dell’Iran, che sabato sera ha riversato su Israele centinaia di droni e missili, infine l’attacco di questa notte.
In una base militare a Esfahan, nel centro del Paese, si sono registrate infatti tre diverse esplosioni. L’attacco, secondo quanto riferito dalle autorità iraniane, sarebbe stato sferrato con dei droni, senza dunque l’utilizzo di missili. Questi, peraltro, avrebbero provocato danni insignificanti. Una ricostruzione confermata anche da un falco dello Stato ebraico come Ben Gvir. Il ministro della Sicurezza israeliano, nonché referente politico dei coloni di Cisgiordania, ha infatti definito “moscio” l’attacco di questa notte. Fortunatamente il blitz non ha riguardato i siti nucleari, come confermato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.
In realtà con il passare delle ore starebbe emergendo un quadro più complesso. I media turchi hanno reso noti altri attacchi israeliani in Siria e Iraq. Il primo ha già trovato conferma nella Difesa siriana. Un impianto dell’aviazione è stato infatti danneggiato nel Sud del Paese. Gerusalemme ha così lanciato l’ennesimo segnale ai partner regionali di Teheran, quell’asse della resistenza che consente alla Repubblica degli Ayatollah di diffondere influenza fino al Mediterraneo orientale, facendo pressione su Israele.
Teheran per il momento esclude ritorsioni
Una certa saggezza, bisogna ammetterlo, è stata dimostrata quest’oggi proprio dall’Iran. Teheran ha infatti escluso ritorsioni immediate. Una decisione che potrebbe gettare acqua sul fuoco nel bollente teatro mediorientale. L’Iran intanto ha diffuso diversi filmati in cui la vita a Esfahan prosegue come sempre, mentre è stato riaperto lo spazio aereo delle principali città.
Intanto le capitali occidentali cercano di tutelare i propri connazionali in Medio Oriente. L’Australia, ad esempio, ha invitato i propri cittadini a lasciare Israele. Diversa invece la posizione italiana per quanto riguarda l’Iran. Nel corso della prima mattinata, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha assicurato che i nostri connazionali sono al sicuro. “Ho appena parlato con la nostra ambasciatrice in Iran – ha dichiarato il vicepremier – e sto seguendo gli sviluppi della situazione a seguito delle esplosioni notturne a Isfahan. Ne parleremo con i Ministri degli Esteri nella sessione del G7 di Capri di stamani. Al momento nessuna criticità per gli italiani che vivono in Iran”.
Parimenti, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha scritto sui propri social: “Con gli Alleati e Partner stiamo lavorando per scongiurare un’ulteriore escalation, invitare le parti alla moderazione affinché non si arrivi ad un punto di non ritorno”.






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