Incontro Trump-Meloni a Mar-a-Lago, il tycoon: “Donna fantastica”
Giorgia Meloni, il primo ministro italiano, ha fatto una visita a sorpresa di 5 ore a Donald Trump nella sua casa di Mar-a-Lago, poche settimane prima del suo insediamento come presidente degli Stati Uniti.
Si dice che l’incontro sia stato mediato da Elon Musk, il magnate della tecnologia con cui Meloni ha da tempo stabilito una stretta amicizia. “Questo è molto eccitante”, ha detto Trump ai presenti nella sua residenza in Florida. “Sono qui con una donna fantastica, il primo ministro italiano. Lei ha davvero preso d’assalto l’Europa”.
Durante il meeting, Meloni e Trump hanno probabilmente discusso di Ucraina e Medio Oriente, nonché del caso di Cecilia Sala, la giornalista nostra connazionale detenuta in Iran, forse in cambio della liberazione di un cittadino svizzero-iraniano arrestato in Italia (su richiesta USA).
La visita è stata l’occasione per incontrare importanti personalità della futura amministrazione Trump. Tra questi anche il prossimo segretario di Stato, Marco Rubio, che, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, si sarebbe complimentato con Meloni definendola “un forte leader ed un alleato fidato”.
Paolo Zampolli, un amico italiano di Trump, ha commentato: “questa visita dimostra che Trump ha scelto il suo principale alleato in Europa, e alla fine sarà l’Italia”.
Un rapporto speciale
Mentre Francia e Germania stanno attraversando un periodo economico e politico molto difficile, la stabilità della coalizione di centro-destra in Italia e le credenziali conservatrici di Giorgia Meloni la rendono un’alleata naturale per il nuovo presidente degli Stati Uniti.
Meloni ha postato su X una foto di se stessa in piedi accanto a Trump. La didascalia recita: “bella serata con Donald Trump che ringrazio per l’accoglienza, pronta a lavorare insieme”.
La visita del primo ministro italiano in Florida arriva dopo un lungo colloquio con Trump e Musk in occasione della riapertura della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi il mese scorso. In tale frangente Trump aveva definito la leader di Fratelli d’Italia: “Fantastica! E piena di energia”.
Trump e Meloni, anche se politicamente simili, non sono ovviamente allineati su tutti i dossier. La stima reciproca permette però loro di discuterne apertamente senza che ne risulti minato il rapporto di fiducia. Non a caso Giorgia Meloni, insieme al presidente argentino Milei, a quello ungherese Orban e a quello canadese Trudeau, è stata uno dei pochi leader invitati a Mar-a-Lago da Trump.
Giorgia Meloni, da “underdog” a leader in Europa
Col senno di poi è incredibile come Meloni sia riuscita a sfatare tutti i catastrofismi agitati da media e commentatori avversari. Basti pensare alle parole di Roberto Saviano sul Guardian poco prima del suo insediamento a Palazzo Chigi: “Giorgia Meloni è un pericolo per l’Italia e il resto d’Europa”.
Solo pochi anni fa, Meloni si trovava ai margini della politica italiana, a capo di un piccolo partito di destra. Oggi è uno degli esponenti più rilevanti a livello mondiale. Nonostante le posizioni euroscettiche di partenza, Meloni è riuscita a lavorare a stretto contatto con le istituzioni europei, consolidando un rapporto molto solido con la presidente Ursula von der Leyen.
È emersa inoltre come una delle sostenitrici più affidabili dell’Ucraina, convincendo anche Orbán ad approvare gli aiuti militari per Kiev.
È riuscita a spostare l’UE verso la sua posizione in tema d’immigrazione, implementando un programma per pagare i Paesi nordafricani affinché fermassero il flusso di migranti attraverso il Mediterraneo.
Durante i diversi vertici internazionali, del resto, la stampa mondiale non riusciva a smettere di meravigliarsi di quanto il presidente Joe Biden andasse d’accordo con il primo ministro italiano Giorgia Meloni, nonostante le forti divergenze.
Le reazioni al viaggio in Florida
Nonostante poco o nulla sia trapelato circa i temi discussi da Trump e Meloni, né sulle eventuali decisioni prese, l’avvenimento ha catalizzato l’attenzione della stampa mondiale, che ha sottolineato la calda accoglienza e gli apprezzamenti ricevuti dal nostro primo ministro.
Il giornale francese Le Figaro, ad esempio, ha titolato: “Una donna fantastica, ha conquistato l’Europa: Giorgia Meloni ricevuta da Donald Trump in Florida”.
Anche il tedesco Der Spiegel, che in passato non aveva esitato a definire Meloni “l’erede di Mussolini”, ha riportato la visita con grande risalto, ammettendo il ruolo sempre più determinante in Europa della leader di Fratelli d’Italia.
Secondo il Corriere della Sera, invece, l’incontro di Meloni con Trump sarebbe stato incentrato sul caso di Cecilia Sala. Un’ipotesi sposata anche dal New York Times, che ha scritto: “L’Iran ha arrestato spesso stranieri e individui con doppia cittadinanza per scambiarli con denaro e altre persone. Una fonte informata sull’incontro ha detto che Meloni ha premuto aggressivamente su questo tema”.
Il Fatto Quotidiano ha titolato: “Un viaggio, due servizi: Giorgia Meloni prova a raddoppiare e tornare da Washington con in tasca un successo immediato e uno per il futuro”. Secondo il quotidiano romano, anche se è costato uno sgarbo istituzionale al presidente degli Stati Uniti in carica, il viaggio della premier può valere molto di più. Due gli obiettivi perseguiti: riportare a casa Cecilia Sala e provare a diventare l’anello di congiunzione tra la prossima amministrazione Trump e l’Unione europea.
La donna più influente al mondo
Il percorso di Meloni ha del resto ricevuto importanti consacrazioni. Pensiamo alla prima posizione conseguita nella speciale classifica realizzata da Politico sulle personalità più influenti d’Europa. “L’ascesa di Meloni l’ha vista trasformarsi da figura politica ultranazionalista a premier d’Italia, guidando il partito di destra Fratelli d’Italia, il tutto nel giro di un decennio” aveva spiegato la rivista americana.
“Come primo ministro, ha adottato un approccio più centrista, guadagnandosi il riconoscimento dei leader europei che inizialmente la guardavano con scetticismo. Da quando ha assunto l’incarico nel 2022, la sua amministrazione ha attuato politiche rigorose in materia di migrazione e questioni LGBTQ+”.
Secondo Politico, nonostante lo scetticismo iniziale Meloni si è progressivamente affermata come uno stakeholder cruciale dell’UE, bilanciando i principi nazionalisti con la governance pratica, in particolare per quanto riguarda l’Ucraina e le politiche migratorie. Ha riportato una notevole stabilità nel panorama politico italiano, tradizionalmente volatile.
Un altro riconoscimento è arrivato da Forbes, che ha stilato la sua classifica annuale delle 100 donne più potenti del mondo. Questa comprende le più importanti amministratrici delegate, intrattenitrici, politiche, filantrope e responsabili delle politiche mondiali.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, è in cima alla lista per il terzo anno consecutivo, seguita dalla presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, che conferma la seconda posizione. Al terzo posto, invece, il primo ministro italiano Giorgia Meloni. Anche in questo caso, evidentemente, non l’hanno vista arrivare.




