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G7: Biden, Draghi e il resto del mondo

La strategia di Biden al G7 sarà quella di accaparrarsi consensi e alleanze per tenere lontana dall’Europa la “minaccia” Cina e Russia. E per farlo punta anche sul premier Draghi con il quale ci sarà un attesissimo bilaterale.

Massimo Cicatiello by Massimo Cicatiello
Giugno 11, 2021
in Eventi, Politica, Ultimissime
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Biden, patto con l’Europa
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Il tema centrale della 3 giorni in Cornovaglia è “Building Back Better” ovvero ricostruiamo un mondo migliore, dopo la pandemia che ha bloccato il motore del mondo per almeno 14 mesi. Il vertice inizia alle ore 12.30 (ora locale) con le riunioni preliminari e la cerimonia di benvenuto, ma è nel primo pomeriggio che inizieranno i lavori veri e propri.

Anche se formalmente l’agenda delle sei sessioni del vertice ha ai primi posti le discussioni su pandemia e ripresa economica, sono in molti a credere che la partecipazione di Biden ha un preciso scopo: quello di riconquistare il terreno perduto a causa dalla politica internazionale del predecessore Trump che, con il suo tiepido interesse ai temi internazionali, ha determinato un avvicinamento giudicato eccessivamente pericoloso all’Europa da parte della Cina in particolare.

La sessione odierna sarà centrata sulla ripresa economica anche se con uno sguardo attento alle diseguaglianze regionali, sociali e di genere. Sabato si parlerà di ambiente e clima. Tutti temi importanti anche se gli osservatori internazionali guardano a domenica che sarà il giorno dedicato alle principali sfide geopolitiche del commercio e dello sviluppo, per chiudere con una sessione dedicata a politica estera e salute.

La strategia di Biden

“America is back” ci verrebbe da dire, in contrapposizione all’America first di Trump. Biden punta infatti molto su questo G7 allargato proprio per stringere alleanze democratiche non solo con l’Europa ma anche con i paesi dell’area Indo pacifica. Ricordiamo infatti che i leader di India, Corea del Sud, Sudafrica ed Australia parteciperanno – come ospiti – ai lavori del G7, e c’è da giurare che la loro presenza sarà certamente sfruttata dal presidente Biden che ha come obiettivo quello di cercare alleanze anche oltre i confini europei per contrastare l’avanzata della Cina, con tutti mezzi.

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Bilaterale Biden Draghi

Il ruolo del Premier Draghi sarà molto importante. Parteciperà a tutte le sessioni, interverrà come lead speaker nella prima, quella dedicata ai temi della ripresa economica, e nell’ultima di sabato sui cambiamenti climatici.

Ma è a margine delle sessioni che si farà la vera politica, nelle riunioni bilaterali tra leader. Nel tardo pomeriggio di sabato è previsto il faccia a faccia, molto atteso, tra il premier Draghi e il presidente Biden. Ovviamente gli argomenti in discussione – quelli veri – non saranno resi noti ma è probabile che il Presidente Biden voglia incoraggiare il nostro paese a continuare a svolgere un ruolo politico e diplomatico a favore della stabilizzazione della Libia sostenendo l’attuale governo transitorio del leader Dbeibah, almeno fino alle prossime elezioni previste il 24 dicembre prossimo. Ovviamente poi chiederà di spostare l’asse dell’attenzione del nostro paese dalla Cina verso gli Stati Uniti.

Obiettivo n.1: arginare la Cina

La strategia americana sarà quella di rassicurare il mondo che gli Stati Uniti hanno le risorse tecnologiche, finanziarie e iniziative globali per impostare un loro “mondo nuovo”.  Biden si presenta a questo vertice dunque con una precisa strategia.

Sul piano della tecnologia certamente intende riprendersi il ruolo da protagonista. Non per nulla Biden ha più volte sottolineato – e lo farà ancora nel corso del G7 – di aver varato lo “United States Innovation and Competition Act”, il maxi piano da 250 miliardi di dollari già appena approvato dal Senato Usa, tutto esclusivamente concentrato sul rinnovo della tecnologia. E che  potrebbe “portare a nuova rivoluzione tecnologica mondiale” ponendo proprio gli Stati Uniti al centro di questa rivoluzione.

Sul piano commerciale Biden punta a presentare e varare il “Blue Dot Network”, costituita da Stati Uniti, Giappone e Australia. Un’iniziativa infrastrutturale tra Stati Uniti, Giappone e Australia che  si contrappone al progetto della “Via della Seta cinese” e potrebbe essere sostenuta con migliaia di miliardi dai fondi americani.

Sul piano dei vaccini Pfizer/BioNTech ha confermato l’intenzione di fornire al governo degli Stati Uniti al prezzo di costo 500 milioni di dosi del suo vaccino contro il Covid-19 (200 milioni quest’anno e 300 il prossimo) per sostenere gli sforzi internazionali contro la pandemia. I vaccini saranno donati ai Paesi in via di sviluppo e alle organizzazioni che li sostengono. Il tentativo è  affermare che l’America è più efficiente della Cina contro il virus.

Con questa serie di iniziative robuste è difficile che i Paesi del G7 non si allineino agli Usa. Naturalmente  al momento Biden non chiede a nessun Paese di interrompere le relazioni con la Cina ma intende certamente mostrare  la forza della presenza americana con una strategia che porta a mettere la collaborazione con la Cina, e anche con la Russia, sotto un’altra luce.

L’inchiesta sulle origini della pandemia

Tutti i  leader compatti chiederanno all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) una nuova indagine sulle origini del Coronavirus. Il mondo ha diritto di sapere, sosterranno. Secondo la maggior parte degli scienziati la spiegazione più probabile è che il Covid-19 sia nato in laboratorio. E’ da questa richiesta non è certo estraneo proprio il Presidente Biden che aveva formalmente chiesto di estendere a livello mondiale l’indagine dando seguito ai rapporti dell’intelligence americana che aveva proprio sostenuto la responsabilità dei laboratori cinesi di Wuhan per l’origine del virus.

Il nuovo “nemico”, la Russia

Circa l’altro “nemico”, la Russia, è probabile che i leader riuniti in Cornovaglia chiederanno di porre termine ai comportamenti definiti “maligni e destabilizzanti” che hanno caratterizzato la politica di Putin degli ultimi mesi. Biden in particolare punta a che la Russia condanni e reprima le organizzazioni di hacker russi che hanno preso di mira proprio gli Stati Uniti. E’ prevedibile che non ci sarà soluzione ovviamente, almeno in questi giorni, ma il G7 punta a mostrare a Mosca un fronte unito e non frastagliato.

Il comunicato finale

E’ già in bozza il comunicato che i leader emetteranno a chiusura del G7 e che tenderà a comunicare al mondo – c’è da prevederlo – un senso di soddisfazione per i tanti e articolati temi che saranno stati discussi. Forse troppi in verità perché in questa delicata fase si rischia di ritardare invece provvedimenti importanti come quelli dell’accelerazione dell’impegno sul clima e la salvaguardia dell’ambiente che a qualcuno paiono non prioritari i questa fase.

Speriamo non sia così naturalmente ed in ogni caso – dopo domenica – l’attenzione del mondo si sposterà su Roma e sull’Italia dove ad ottobre si terrà attentissimo G20 sotto la presidenza italiana.

Tags: #BidenDraghiG7
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