DeSantis fa un passo indietro, i vantaggi di Trump
Ron DeSantis, dopo essere arrivato secondo in Iowa e dopo aver molto riflettuto sul da fare, decide di porre fine alla sua campagna presidenziali. Il Governatore della Florida, che rappresentava l’alternativa più accettabile a Trump per la maggioranza dei repubblicani, con la sua decisione rafforza ancora di più la posizione del Tycoon.
In un video messaggio sul web, DeSantis afferma: “Oggi sospendo la mia campagna. Per me è chiaro che la maggioranza degli elettori delle primarie repubblicane vuole dare un’altra possibilità a Donald Trump”. Il governatore aggiunge poi di appoggiare Trump come candidato del GOP “perché non possiamo tornare al vecchio partito repubblicano del passato o a una forma riconfezionata di corporativismo riscaldato, che Nikki Haley rappresenta”.
Non si e fatto attendere il commento di Trump, difatti pochi minuti dopo la pubblicazione del video di DeSantis ha cosí esortato i suoi supporter a votare alle primarie : “I globalisti e l’establishment di Washington cercheranno di renderci impossibile vincere, quindi oggi vi chiedo di dare loro la più grande risposta della storia! Finisce cosi lo scontro Trump – DeSantis
Haley unica alternativa a Trump in New Hampshire
Il sostegno che DeSantis avrebbe ricevuto nel New Hampshire andrà probabilmente a Trump, ampliando il suo vantaggio nei confronti di Nikki Haley, ex Governatrice del Sud Carolina ormai rimasta unica alternativa all’ex Presidente nella corsa alla Casa Bianca del GOP. Un’altra vittoria decisiva del Tycoon in New Hampshire renderebbe il compito di Haley una vera “mission impossible” anche tenendo conto del fatto che , secondo i sondaggi, Trump sta ottenendo ottimi risultati in South Carolina, dove si terranno le primarie il 24 febbraio e dove Haley spera di poter sfruttare la sua locale popolarita’.
Il New Hampshire si prepara a votare tra ritiri e incertezze
Mentre in campo repubblicano suscita sorpresa l’annuncio del ritiro di DeSantis dalla corsa alla Casa Bianca, vi sono ancora incertezze su come finirà lo scontro tra Il Partito Democratico Nazionale e quello del New Hampshire, che si è ribellato ai vertici nazionali rifiutando un rinvio delle primarie.
Se si guarda alla storia, il New Hampshire potrebbe essere facilmente considerato il cimitero politico per i Presidenti democratici in carica: nel 1952, Harry Truman abbandonò la sua campagna per la rielezione poche settimane dopo aver perso le primarie del New Hampshire contro il senatore del Tennessee Estes Kefauver. Nel 1968 Lyndon Johnson si ritirò dalla corsa dopo aver avuto un deludente testa a testa con il senatore del Minnesota Eugene McCarthy proprio in New Hampshire. La prossima settimana, un altro politico del Minnesota, il deputato Dean Phillips, cercherà di opporsi ad un altro presidente democratico, Joe Biden.
Le possibilità di Phillips di vincere le primarie della prossima settimana sono scarse, ma una forte affermazione del parlamentare del Minnesota potrebbe indebolire Biden e attirare futuri consensi. E questo è un risultato che il Comitato Nazionale Democratico teme anche perché lascerebbe il partito di fronte alla necessità di dover scegliere un altro candidato (più competitivo di Biden) in poco tempo. Resta inoltre anche da chiarire che fine faranno i delegati eletti in New Hampshire perchè ufficialmente il Partito non ha ancora riconosciuto come valide queste primarie.
La spaccatura nel partito Dem
Il New Hampshire sarà il banco di prova per i Dem che stanno vivendo una spaccatura all’interno del partito. Ci sono segnali evidenti che il candidato Phillips farà meglio di quanto molti si aspettino, i sondaggi lo danno in crescita, come in crescita è la presenza di sostenitori ai suoi comizi.
Va poi detto che, per decisione del DNC, il nome di Biden non comparirà nelle schede del ballottaggio e gli elettori democratici che vogliono votare per Biden dovranno scrivere il nome sulla scheda . Questo è il risultato del lungo dissidio tra il Comitato Nazionale Democratico (DNC) e la dirigenza del partito in New Hampshire. Il dissidio è nato quando il DNC ha deciso di rimandare le primarie democratiche per avere la Carolina del Sud come primo ballottaggio delle primarie democratiche e favorire una partenza positiva per Biden, il quale in questo Stato gode di grande popolarità, soprattutto nella numerosa comunità afro-americana. Il Partito del New Hampshire si è rifiutato di abbandonare il ruolo storico di primo Stato con il ballottaggio per le primarie democratiche ed ha confermato la data originale, attirandosi le ire della sede centrale.
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