Di Giuseppe (FdI): “Landini risponda della vergogna di ciò che accade nei patronati esteri”
Il servizio sui patronati esteri trasmesso lunedì sera a Lo Stato delle Cose di Massimo Giletti non può che surriscaldare ulteriormente un autunno già particolarmente rovente dal punto di vista sindacale. “Interviste e documenti esclusivi – spiegava la stessa RAI – dimostrerebbero come dietro questi enti privati, finanziati con soldi pubblici, spesso ci sia un vero e proprio sistema fatto di pratiche irregolari o fittizie per far cassa”.
Tra gli esempi più citati quello del patronato Inca della Cgil a New York. L’onorevole Andrea Di Giuseppe (FdI) ha definito “una vergogna” quanto avverrebbe in tale ente. “Fra pratiche gonfiate – spiega il deputato eletto nella circoscrizione estera Nord e Centro America, intervistato peraltro anche durante la trasmissione – soldi richiesti ai nostri connazionali all’estero per svolgere servizi in realtà gratuiti e finanziamenti ricevuti dall’Italia per lavori mai svolti, i patronati avrebbero incassato, per anni e senza motivo, milioni di euro che andrebbero restituiti”.
Come riportato da Il Tempo, già un anno fa il deputato di centrodestra aveva presentato alla Camera un’interpellanza sugli istituti esteri dei sindacati, chiedendo maggiori controlli sul loro operato e denunciando le numerose irregolarità (riscontrate dopo degli accertamenti).
“Addirittura – prosegue Di Giuseppe – avevo scoperto che un patronato canadese aveva ospitato le primarie del Partito democratico. Tutto questo è inaccettabile. Voglio vedere se la prossima settimana il segretario CGIL, Maurizio Landini, avrà il coraggio di rispondere all’invito di Massimo Giletti di presentarsi a ‘Lo Stato delle Cose’ per rispondere su quanto mostrato nel servizio andato in onda ieri”.
Che ci fossero rischi d’irregolarità Di Giuseppe iniziò a sospettarlo durante la propria campagna elettorale, quando notò che diversi ultracentenari risultavano iscritti alle liste dei votanti. Il deputato di Fratelli d’Italia effettuò allora dei controlli, scoprendo che tali persone erano in realtà decedute. “Questione del voto a parte – riflette Di Giuseppe – se si scoprisse che le pensioni di migliaia di persone morte da anni vengono percepite da ignoti, magari con l’aiuto dei patronati, parleremmo di un danno erariale enorme. Ai tempi sporsi denuncia alla Procura della Repubblica, mi aspetto che presto arrivino i primi risultati delle indagini”.




