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Home Cronaca

Angelo Vassallo: un omicidio tra inquietanti silenzi e dolose omertà

Quattordici anni dopo, la morte di Angelo Vassallo è ancora un mistero. Il “sindaco pescatore” è stato letteralmente dimenticato.


M.C. by M.C.
Settembre 4, 2024
in Cronaca, Editoriale, Ultimissime
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Angelo Vassallo
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I luoghi di Angelo Vassallo 

Meno di mezzo chilometro, forse sei-settecento metri: tanti separano dal porticciolo di Acciaroli il punto in cui la sera del 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola, di cui sette a segno, fu ucciso Angelo Vassallo, sindaco di Pollica.
Il sindaco pescatore – com’era denominato per le sue origini semplici – il personaggio che in poco più di dieci anni era riuscito a trasformare l’anonima e minuscola località balneare del Cilento campano in un centro noto in tutt’Italia e anche all’estero per qualità dell’offerta turistica: pulizia, attenzione all’ambiente, salubrità del mare, buon cibo mediterraneo e cultura.

In circostanze rimaste dopo 14 anni ancora per lo più ignote, nonostante i tanti indizi e sospetti, fu eliminata una delle personalità emergenti della politica meridionale, protagonista di lotte senza quartiere alla corruzione e al clientelismo, alla speculazione edilizia e al malgoverno.

Ogni volta che torno ad Acciaroli, che è per certi versi, la mia “seconda patria “, non posso fare a meno di pensare con incredulità a come questa tragica vicenda sia avvolta in un mistero che non si riesce a dipanare, nonostante le svariate indagini dei più disparati organi dello Stato.
Sembra come se il delitto di un uomo così importante non sia nemmeno avvenuto, tanta è l’omertà che lo circonda. Persino in un luogo così piccolo in cui è evidente che tutti sanno tutto di tutti. E immagino, ripercorrendo a piedi quei pochi metri dal centro del Paese che Angelo risaliva in auto quella sera, luoghi a lui familiari: il rettilineo in salita fino al ponte sotto la Statale, poi subito la prima ripida curva a destra e poi la seconda a sinistra, il breve rettilineo e l’ultima curva, pochi secondi e poi lo stop, l’ombra, forse nota, che gli esplode i fatali colpi in testa.
In questi giorni di inizio settembre, è ancora più silente e appartato, anche se a un passo dalle case che sono lì a poche decine di metri, case di sordi e di ciechi che quella sera alle 21 non udirono nulla e non videro nessuno. Silenzio per 14 anni e forse per sempre.
Angelo è stato dimenticato, forse tra un po’ si dirà che non è mai veramente esistito. Come Ernest Hemingway al bar “Meeting” del porto di Acciaroli (dove non è mai passato ma qualcuno dice di sì), un’estate ci sarà chi aprirà un bar “Angelo” con la sua immagine che beve l’acqua pura e racconterà che molti anni addietro, un tempo forse, c’era stato un sindaco pescatore che fece del bene, ma un giorno sparì con la sua barca sul mare e nessuno lo vide più. Svanito nel nulla: tra stranissimi silenzi e dolose omertà.

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