Il Deep State e le lobby stanno provando a tenere a galla Joe Biden, per impedire il crollo dell’attuale assetto di potere che ne garantisce gli interessi. Il cambio di narrazione di diverse testate vicine all’establishment e i microfoni e le telecamere accese solo per gli appelli a continuare la corsa, non devono sorprendere. Come del resto le notizie più “rassicuranti” sul suo stato di salute. È tutto parte di un copione ben noto a moltissimi americani.
La Casa Bianca smentisce il NYT
“Il presidente degli Stati Uniti non è in cura per il morbo di Parkinson”. A dichiararlo è stata la Casa Bianca, dopo che si è saputo che un medico specialista in questa malattia ha visitato la sua residenza otto volte nell’ultimo anno.
Secondo il New York Times, i registri delle visite mostrano che il dottor Kevin Cannard, un neurologo specializzato in disturbi del movimento che ha recentemente pubblicato un articolo sul Parkinson, si è recato sul posto otto volte tra l’estate scorsa e la primavera di quest’anno.
Incontrando i giornalisti, l’addetta stampa presidenziale, Karine Jean-Pierre, si è rifiutata di confermare la visita di Cannard, affermando di voler rispettare la privacy di tutte le persone coinvolte per motivi di sicurezza. “Biden, ha precisato, ha visto un neurologo tre volte in relazione ai suoi esami annuali. Il presidente non è sotto trattamento per il Parkinson, ha sottolineato. Alla domanda se il presidente è stato sottoposto a un trattamento per il Parkinson?”. “No”, ha replicato Jean-Pierre. “Viene attualmente sottoposto ad una cura per questa stessa malattia?”. “No”, ha ribadito in maniera secca.
Il medico della Casa Bianca Kevin O’Connor ha fatto sapere in una lettera che il dottor Kevin Cannard è stato scelto “non perché sia uno specialista dei disturbi del movimento, ma perché è un neurologo altamente qualificato e molto apprezzato qui al Walter Reed e in tutto il sistema sanitario militare”, con “una vasta esperienza che lo rende flessibile nel vedere una varietà di pazienti e problemi”.
O’Connor ha detto di aver ricevuto il permesso dal presidente e da Cannard di confermare l’identità del neurologo e la natura della visita, osservando che “per proteggere la privacy dei pazienti per le migliaia di pazienti dell’unità medica della Casa Bianca e i medici che li curano, normalmente non riveliamo i nomi degli specialisti con cui lavoriamo”.
A capezzale dell’ex vice di Obama è subito accorso anche il portavoce per la Sicurezza nazionale, John Kirby,assicurando di non avere “alcuna ragione di dubitare” delle capacità cognitive del presidente, evidenziandone la “padronanza dei concetti” e la “natura indagatrice”, a dimostrazione del fatto che è “completamente padrone di fatti e cifre”.
Biden si impone
Biden, in una lettera ai membri democratici del Congresso, ha confermato che non ha intenzione di ritirarsi. “Voglio che sappiate che, nonostante tutte le speculazioni sulla stampa e altrove, sono fermamente impegnato a restare in questa corsa, a condurla fino alla fine e a battere Donald Trump”, ha scritto nella missiva.
Il presidente ha lanciato il guanto di sfida alla fronda interna: “La questione su come andare avanti è discussa ormai da più di una settimana. Ed è ora che finisca. Abbiamo un lavoro. E questo significa battere Donald Trump. Mancano 42 giorni alla Convention Democratica e 119 giorni alle elezioni generali. Qualsiasi indebolimento della risolutezza o mancanza di chiarezza sul compito che ci attende non fa altro che aiutare Trump e danneggiarci”.
Non è mancato un attacco alle “élite dem” che gli chiedono di mollare nel corso di un’intervista a Msnbc: “Sono sempre più frustrato dalle élite del partito – dice Biden – Chiunque di loro pensa che non dovrei candidarmi, si candidi alla presidenza e mi sfidi alla convention”.
I big dem fanno quadrato intorno a Biden
Com’era facilmente prevedibile è arrivato anche l’appoggio pubblico “ad orologeria” di una serie di “big” democratici come la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, il leader della maggioranza al Senato Charles Schumer e la deputata Ilhan Omar, oltre a quello del potente Congressional Black Caucus (Cbc) e dei due deputati Nanette Barragan ed Adriano Espaillat, rispettivamente presidente e vicepresidente del Congressional Hispanic Caucus, che conta 39 membri.
I commenti di Trump
Donald Trump ritiene che Joe Biden si presenterà ai blocchi di partenza a novembre: “Mi sembra che sia molto probabile che rimanga. Ha un ego e non vuole arrendersi. Non vuole farlo”.
Il tycoon è poi tornato sul dibattito di Atlanta, spiegando che durante il faccia a faccia ha visto il suo sfidante “con un aspetto molto pallido” e ha pensato che “la sua voce fosse debole”.
“Non sapevo esattamente cosa stesse succedendo – ha proseguito Trump alla rete televisiva Fox – È stato un dibattito strano perché per un paio di minuti le risposte che ha dato non avevano molto senso. Quando ha parlato, aveva uno sguardo nel vuoto, come se fosse fuori combattimento”. Per il magnate, quelle di Sleepy Joe”, “non erano nemmeno risposte, ma solo parole messe insieme senza alcun significato”.
Il front runner del GOP ha osservato infine che, a suo avviso, il Paese si sta dirigendo “verso la terza guerra mondiale, con quest’uomo che semi-gestisce le cose, perché non le sta gestendo lui”.