Nella tornata elettorale che vede il trionfo del Centrodestra a trazione Fratelli d’Italia, la circoscrizione Centro-Nord America esprime un voto in controtendenza. In questa area geografica per il Senato torna infatti a prevalere il Pd, con circa il 40%. La coalizione di Centrodestra – che si è presentata con un unico simbolo sul quale spiccavano i nomi dei leader Salvini, Berlusconi, Meloni – non è invece andata oltre il 34%. Al terzo posto il Maie (Movimento associativo italiani all’estero) che raccoglie il 9%, davanti all’8% del Movimento 5 Stelle. Infine il duo Azione-Italia Viva con il 7%.
Stesso canovaccio, ma con percentuali che un po’ variano, alla Camera: Pd primo a sfiorare il 38%, coalizione di Centrodestra a seguire con il 36%, poi il Maie appena sotto al 10%, il Movimento 5 Stelle sfiora l’8% e Azione-Italia Viva al 7%.
Gli eletti
Il risultato delle urne manda a Montecitorio dalla Circoscrizione Centro-Nord America, per il Pd, Christian Diego Di Sanzo, docente in ingegneria, manager di multinazionale, oggi residente negli Stati Uniti, dove è Presidente del Comitato Italiani all’Estero di Houston. Per lui 5.806 voti, poco più di 100 in più rispetto alla sua compagna di partito Vera Rosati. L’altro eletto alla Camera di questa area geografica è Andrea Di Giuseppe (6.820 voti), per il Centrodestra, attivo negli States nella produzione e distribuzione di vetro, pavimenti e rivestimenti di alta qualità. Non ce l’ha fatta invece Fucsia Angela Nissoli, deputata nelle ultime due legislature. Al Senato un solo eletto dalla Circoscrizione Centro-Nord America: si tratta della capolista del Pd Francesca La Marca, nata a Toronto da genitori italiani, anche lei già deputata dal 2013. I suoi 9.882 voti le valgono il terzo pass per Palazzo Madama.
I dati del 2018
La vittoria del Pd è un segnale in controtendenza rispetto al risultato nazionale complessivo. Ma è un segnale in controtendenza anche rispetto alle ultime elezioni politiche, quelle del 4 marzo 2018, quando la coalizione di Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia risultò essere la più votata. Per il Senato nel Centro-Nord America raccolse oltre 30 mila voti attestandosi al 34 per cento, seguita dal Pd al 29 per cento (26 mila voti), dal Movimento 5 Stelle con il 17,6 per cento (15 mila e 600 voti), dal Maie con il 7,94 per cento (7.077 voti). Quattro anni fa si presentarono separatamente dal Centrosinistra +Europa (che qui prese il 5,73 per cento) e Liberi e Uguali (4,35 per cento). La dispersione di voti progressisti andò appannaggio del Centrodestra. Mentre la scelta, stavolta, di creare una lista unitaria di Centrosinistra è stata premiata. Alla Camera la coalizione di Centrodestra prese quasi il 33 per cento (oltre 31 mila voti), il Pd il 29 per cento (27 mila e 400 voti), il Movimento 5 Stelle il 17 per cento (16 mila e 400 voti), il Maie l’8 per cento (7 mila e 500 mila voti).
Il risultato generale all’estero
Il Pd risulta essere il partito più votato in tutto l’estero alla Camera, con il 28 per cento circa. Staccato di due punti il Centrodestra, che sfiora il 26 per cento. Al terzo posto il Maie con il 13, poi il Movimento 5 Stelle all’8, l’Unione sudamericana emigrati italiani (Usei) al 6,79 per cento, Azione-Italia Viva al 5,5 per cento. Al Senato, invece, il Pd sfiora il 34 per cento, il Centrodestra al 27 per cento, il Maie al 12,79 per cento, il Movimento 5 Stelle appena sopra il 9 per cento, Azione-Italia Viva che sfiora il 7 per cento.
Metodo di voto all’estero
Da ricordare che i 4.871.731 elettori italiani all’estero hanno consegnato il plico elettorale con la propria preferenza al consolato di riferimento entro il 22 settembre scorso. Il loro voto ha eletto il 2 per cento dei seggi, cioè 8 deputati e 4 senatori. Anche stavolta, come già da spiegato da ItaliaReportUsa, il voto è avvenuto dunque con il sistema per corrispondenza.
I risultati generali
Salvo sorprese, l’Italia si appresta ad avere un governo di Centrodestra, che manca dal 16 novembre 2011, giorno in cui cadde il quarto esecutivo guidato da Silvio Berlusconi. La coalizione di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati ha raccolto il 43,79 per cento delle preferenze, con exploit del partito di Giorgia Meloni che prende il 26 per cento. L’ex ministro della Gioventù ha parlato di un risultato di «orgoglio e riscatto». La Lega scende all’8,78 per cento, appena sopra Forza Italia all’8,18. Non supera la soglia del 20 per cento il Pd, che si ferma al 19,06 per cento. Enrico Letta ha annunciato che non si ricandiderà alla prossima segreteria del partito, mentre la coalizione di Centrosinistra ha raggiunto il 26,13 per cento. Il M5s prende il 14,43 per cento e Azione-Italia Viva non sfonda, arrivando al 7,79 per cento. Scarsa l’affluenza: il 63,91 per cento, record negativo alle elezioni politiche.