Si aprono nuovi orizzonti nella cura della depressione post partum grazie ad uno studio del neuroscienziato Graziano Pinna, professore dell’Università dell’Illinois, Chicago.
Pubblicato sulla prestigiosa rivista Neuropsychopharmacology, lo studio rivela che nel sangue di una donna incinta ci sono possibili biomarcatori che indicano la predisposizione alla depressione post partum, una malattia che rappresenta forse la più rilevante complicanza psichiatrica relativa al puerperio.
Secondo le statistiche nel mondo occidentale la depressione post partum colpisce circa il 10-15% delle donne che partoriscono.
Nella nostra intervista, il professore Pinna spiega come è arrivato a questa scoperta e quali test sono stati eseguiti sul campione di donne, 136 volontarie incinte al terzo trimestre di gravidanza. “Basta un semplice prelievo di sangue per verificare il livello di progesterone nel sangue e la relazione di due steroidi neuroattivi derivati dal progesterone che sembrano influenzare il rischio di sviluppare la Ppd.
In particolare, il professore Pinna spiega che durante la gestazione ci sono dei profondi cambiamenti sia a livello fisico che a livello neurologico nella donna e ci sono anche dei metaboliti e dei neurormoni e neurosteroidi attivi che cambiano nel cervello della donna e queste molecole sono molto importanti per mediare e controllare la regolazione dell’umore. “Per esempio – afferma- il progesterone che noi conosciamo tutti molto bene come l’ormone femminile è coinvolto durante la gestazione, i livelli del progesterone aumentano durante i 9 mesi della gestazione anche di 100 volte nella donna. Un prodotto del progesterone (allopregnnaolone) ha una funzione molto importante nel cervello perché è un tranquillante endogeno. Nella depressione post partum i livelli del progesterone diminuiscono a livelli molto inferiori di quelli normali”.
Una informazione importantissima per i medici che potrebbero intervenire con immediatezza ai primi sintomi, così come non accade oggi a causa dei tempi necessari per l’individuazione della patologia.
Tuttavia, il prof Pinna chiarisce:” I dati che abbiamo acquisito finora sono ancora limitati devono essere applicati su un campione più numeroso, poiché lo studio è ancora in una fase sperimentale. Abbiamo già i fondi per portare avanti le prossime fasi e ci auguriamo che presto si potrà avere in commercio il kit per poter fare i test del sangue”.
Gli studi sulla depressione post partum
Graziano Pinna, professore associato University Illinois Chicago, ha contribuito alla scoperta del nuovo farmaco Zurzuvae per la cura della depressione, portando avanti i suoi studi per 25 anni. “Questo passo avanti nella cura della depressione post partum è il risultato di un lavoro di gruppo” – dichiarava Pinna ai nostri microfoni nel 2023, quando la Food and Drugs Administration ne approvava la commercializzazione