Continuano le ingerenze francesi. Darmanin: Meloni “estremista di destra”
Nelle relazioni italo-francesi il bon ton istituzionale sembra ormai essere un ricordo del passato. In questi mesi, infatti, gli attacchi francesi all’esecutivo italiano sono stati ripetuti. Nelle ultime settimane, tuttavia, si è assistito a una recrudescenza delle dichiarazioni polemiche nei confronti del governo di Roma e della presidente del Consiglio. Il ministro dell’Interno transalpino Gérald Darmanin, lo stesso che poco tempo fa aveva definito “incapace” la Meloni sul tema dell’immigrazione, ha rilasciato nuove dichiarazioni contro la leader di Fratelli d’Italia, definendola un’estremista di destra.
Durante un’intervista radiofonica rilasciata a France Inter, infatti, Darmanin ha commentato: “Quando si fanno delle promesse inconsiderate, quando si è un membro dell’estrema destra, la signora Meloni francamente non è una progressista di sinistra, ci si accorge che la realtà è più dura”. “Il mio attacco – ha poi specificato Darmanin – non è rivolto contro gli italiani, ma contro le personalità politiche”. Darmanin critica infatti il modello rappresentato sia da Giorgia Meloni che da Marine Le Pen. In questo senso è difficile distinguere tra politica estera e politica interna, visti i timori da parte dell’establishment francese circa un aumento dei consensi per la leader del Rassemblement National.
Parigi alza continuamente i toni
L’escalation verbale dei giorni scorsi aveva già provocato una ferma reazione da parte dei principali esponenti di governo. “Toni inaccettabili e offensivi” aveva dichiarato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini commentando un’altra sparata proveniente da Parigi, questa volta ad opera del Segretario Generale di Renaissance (il partito di Macron), Stéphane Séjourné. “Portino rispetto” era stato il monito del leader leghista. Parimenti, in occasione delle prime dichiarazioni anti Meloni da parte dello stesso Darmanin (quelle appunto in cui ella viene definita “incapace”), l’altro vicepremier, nonché ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aveva annullato per protesta la visita alla sua omologa francese.
Il governo italiano è dunque diventato bersaglio, come tradizione quando si tratta di un esecutivo non allineato ai desiderata di Parigi, di attacchi ricorrenti. Il fatto che essi siano reiterati fa pensare a una strategia per delegittimare il Paese vicino, già alle prese con una crisi migratoria senza precedenti. Vedremo dunque quali sviluppi ci saranno nelle relazioni bilaterali e se la Francia metterà un freno al suo oltranzismo verbale.





