Pagamenti con la carta: +13% rispetto al primo semestre 2022
Che la pandemia abbia accelerato l’utilizzo dei pagamenti con la carta è un fatto ampiamente noto. Il 2023 segna però un aumento davvero notevole, secondo quanto analizzato dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano. I dati del primo semestre evidenziano infatti un +13% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Finora i pagamenti con la carta hanno raggiunto quota 206 miliardi di euro. Alla fine dell’anno, dunque, potrebbero oscillare tra i 425 e i 440 miliardi. Ciò significa che tale modalità di pagamento sfiora ormai le transazioni che avvengono in contanti. L’anno scorso, seppur in impetuosa crescita, il risultato finale era stato di 397 miliardi.
Siamo dunque in prossimità di un momento storico. L’utilizzo dei pagamenti digitali presenta senza dubbio dei vantaggi, tra cui la riduzione dell’evasione fiscale e la possibilità di compiere acquisti da remoto e in ogni momento. Da non sottovalutare però le insidie, che pur non mancano. A cominciare dall’ennesimo strumento tecnologico che traccia i nostri spostamenti e permette di registrare le nostre abitudini di consumo, anche nei semplici locali di prossimità. Per non parlare delle commissioni e, di non minore importanza, dell’ulteriore dematerializzazione dell’economia. Cambiamento che può comportare peraltro una maggior leggerezza nello spendere, anche se ciò non può di certo essere imputato ai pagamenti digitali di per sé.
Occorre dunque apprestarsi all’onnipresenza del digitale con buonsenso, godendo dei vantaggi che offre senza però esserne sopraffatti. Giusto quindi offrire all’acquirente tutte le opzioni per semplificargli la vita. Altrettanto giusto difendere la circolazione del contante e impedire ogni demonizzazione della moneta “reale”. Un’apertura all’innovazione, accompagnata però sempre da un robusto spirito critico.






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