Scritte con la bomboletta spray sul Ponte di Rialto
Ci risiamo! Purtroppo non bastano pandemie e tensioni internazionali ad amareggiare il presente. Ci si mettono anche i writer vandali. Questa volta a farne le spese il Ponte di Rialto e il Fondaco dei Tedeschi, luoghi iconici di una delle più belle città del mondo. Venezia si è dunque svegliata con questa sgradita bravata. Una ferita per il nostro patrimonio culturale, che purtroppo non rappresenta un caso isolato.
Appena tre giorni fa, infatti, tre ragazzi si erano arrampicati sulla facciata della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Anche in quel caso il “regalo” è stato un tag con la bomboletta. Purtroppo atti del genere non fanno quasi più notizia. Nelle settimane scorse si era addirittura accertata la responsabilità di militari americani nel gesto vandalico contro la Basilica Palladiana di Vicenza. Poco importa se il movente di tali azioni (come a Firenze contro Palazzo Vecchio) sia di matrice ambientalista, oppure una (imperdonabile) spacconata. Ciò che conta è che giovani impregnati di nichilismo siano pronti a deturpare beni storici dal valore inestimabile. Il tutto per mera visibilità.
Le parole di Luca Zaia
Comprensibile dunque la reazione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia. “Ancora una volta Venezia è stata vittima di vandalismi – ha commentato il governatore leghista – questa volta a Rialto e al Fontego dei Tedeschi. Venezia, Roma, Firenze, Pisa, Milano. Sono gesti che oramai si ripetono da diverso tempo anche nelle città del Veneto, nonostante i presidi delle forze dell’ordine. Occorre una risposta ferma della legalità. Se occorrono nuovi strumenti li si individuino e si attuino in fretta”.
Come è noto, nei mesi scorsi il governo ha varato la legge antivandali (clicca qui per i dettagli). Pensata inizialmente come risposta ai cosiddetti eco-vandali, essa può risultare utile anche in casi come quello del Ponte di Rialto, ossia privi di un movente politico. Il sospetto è che però la severità non sia mai troppa e occorra un ulteriore inasprimento delle pene per chi si macchia di questi deprecabili gesti.
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