Adams prova a racimolare soldi
La città di New York chiederà circa 700 milioni di dollari alle compagnie di bus texane, per tentare di coprire i costi degli alloggi e dell’assistenza riservata ai migranti che vengono trasferiti nella Grande Mela.
Stando a quanto affermato dall’ufficio del sindaco Eric Adams, negli ultimi mesi i richiedenti asilo giunti direttamente dallo Stato texano sono stati circa 34.000. Un esercito di disperati trasportati con autobus che ad ogni ora e giorno sono stati “sbarcato” a New York. Famiglie con bambini, anziani e giovanissimi in cerca di fortuna e di una vita negata nel proprio Paese natio si sono ritrovati abbandonati tra le strade della Grande Mela.
Un numero enorme di migranti che il governo cittadino ha deciso di limitare, causa sovraffollamento e impossibilita di accoglienza, intentando una causa alle varie compagnie di trasporto che hanno ignorato le nuove disposizione di ingresso in città. 700 milioni id risarcimento che saranno utilizzati per coprire non solo le spese del passato e del presente, ma anche quelle dell’imminente futuro.
Adams: “Da soli non possiamo sostenere le sconsiderate politiche texane”
“New York City ha fatto e farà sempre la sua parte per gestire questa crisi umanitaria”, ha dichiarato il sindaco della Grande Mela, “ma non possiamo sostenere da soli i costi di sconsiderate manovre politiche da parte dello Stato del Texas. Oggi stiamo intraprendendo un’azione legale contro 17 aziende che hanno preso parte al piano del governatore Abbott e che hanno trasportato decine di migliaia di migranti a New York, nel tentativo di sopraffare il nostro sistema di servizi sociali”.
Una mossa disperata di Adams che ignorando il diritto di transito negli Stati Uniti, ritiene corresponsabili le società di trasporto dell’ondata di profughi.
Naturalmente, dopo le dure accuse, non è tardata ad arrivare la replica di Greg Abbott, governatore repubblicano del Texas: “Questa causa è infondata e merita di essere sanzionata. È chiaro che il sindaco Adams non sa nulla della clausola commerciale della Costituzione degli Stati Uniti, o del diritto costituzionale di viaggiare, che è stato riconosciuto dalla Corte Suprema. Ogni migrante ha viaggiato in autobus o in aereo verso New York lo ha fatto volontariamente, dopo essere stato autorizzato dall’amministrazione Biden a rimanere nel Paese”.
I limiti imposti da Adams per l’ingresso in città
La nuova presa di posizione da parte di Adams arriva soli pochi giorni dopo la decisione, da parte del governo newyorkese, di imporre ai bus provenienti dal Texas di avvisare con 32 ore di anticipo i funzionari locali, prima di “scaricare” i richiedenti asilo tra le strade del posto.
Le varie compagnie inoltre, potranno giungere in città solo nei giorni feriali, tra le 8.30 e le 12, fermandosi in un unico punto di ritrovo, la West 41st Street, per motivi di ordine pubblico.
Per aggirare le nuove regole, i pullman texani hanno iniziato a lasciare i loro passeggeri in alcune città limitrofe del New Jersey. “Il nostro Stato viene utilizzato come punto di transito per le famiglie di richiedenti asilo”, ha comunicato l’ufficio del governatore Phil Murphy, “tutti, o quasi, continuano poi il loro viaggio verso New York”.
La governatrice Hochul
Naturalmente, sulla vicenda migranti e, in particolare, sulla causa intentata dal sindaco Adams, è intervenuta anche Kathy Hochul, governatrice dello Stato di New York. Quest’ultima ha infatti dichiarato: “Siamo parlando di esseri umani. Il governatore dice loro ‘sali su un bus, o su un aereo, e vai a New York, la terra promessa’. Beh, la verità è che abbiamo esaurito lo spazio, ne parliamo da molto tempo. Ma sono pur sempre persone. Ora vengono trasportati nel New Jersey, e solo una volta arrivati lì realizzano di non essere nella Grande Mela”.






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