Dopo la condanna penale per un ex-Presidente, Trump, il processo a Hunter Biden, figlio del Presidente in carica, segna una prima volta anche per un parente stretto del Presidente in carica. Hunter Biden siede sul banco degli imputati accusato di retai federali penali proprio durante il mandato di vice presidente degli Stati Uniti del padre Joe.
Hunter Biden potrebbe rischiare fino a 25 anni di carcere e una multa fino a $ 750.000 al momento della sentenza, anche se probabilmente riceverà molto meno del massimo della pena per le varie attenuanti. Il giudice ha detto che emetterà la sentenza, complete della pena, tra 120 giorni, ovvero a metà ottobre.
Chi è il giudice Noreika
Il giudice del tribunale che condanna Hunter Biden e’ Maryellen Noreika, nominata dall’ex presidente Trump nel dicembre 2017 e confermata dal Senato degli Stati Uniti nell’agosto 2018.
L’estate scorsa, Noreika ha presieduto l’udienza iniziale del processo contro Hunter Biden, accusato non solo di acquisto e possesso illegale di un’arma, ma anche di evasione fiscale. Al processo, l’accusa (rappresentata dal Dipartimento di Giustizia) ed il figlio del Presidente presentarono al Giudice Noreika un patteggiamento molto favorevole al rampollo Biden: in cambio di una ammissione di colpa per i due differenti reati, Hunter avrebbe ricevuto come unica pena una condanna ad periodo di prova, con assistenza del servizio sociale. Noreika non accettò il patteggiamento proposto, mettendo in dubbio la sua costituzionalità e criticando in particolare la clausola di immunità che Hunter Biden avrebbe ricevuto.
Il Giudice Noreika sdoppiò quindi in due tronconi il processo, separando il possesso della pistola dalla evasione fiscale: il primo reato, appena giudicato (con la condanna) in un tribunale del Delaware con la stessa Noreika come Giudice precede di tre mesi, il secondo che si terrà in California a Settembre 2024.
Le prove dell’accusa
Il rampollo della famiglia presidenziale, in questo processo, affronta tre accuse derivanti dall’acquisto e dal possesso di un’arma nel 2018: durante l’acquisto del revolver, Biden è accusato di aver mentito, giurando di non aver fatto uso e di non essere dipendente da stupefacenti.
L’accusa, rappresentata dal Procuratore Weiss sostiene che Hunter Biden ha inviato messaggi a degli spacciatori nei giorni in cui ha acquistato la pistola perché’ l’imputato usava “abitualmente” droghe illegali. Weiss fa anche leva sulla testimonianza di tre ex partner di Hunter Biden che hanno testimoniato il suo uso cronico e abituale di stupefacenti.
In riferimento al terzo capo d’imputazione, il possesso illegale di un’arma da fuoco, Weiss afferma che non ci sono prove che qualcun altro oltre a Hunter Biden abbia posseduto la pistola dopo l’acquisto.
Tredici testimoni intervengono al processo, confermando le accuse, mentre Hunter Biden decide di non testimoniare. La Giuria conferma all’unanimita’ la colpevolezza di Hunter Biden per tutti e tre i capi d’accusa e sara’ ora il Giudice Noreika a decidere la pena.
Le dichiarazioni della Biden Family
In una dichiarazione, come riporta la CNN, Hunter Biden si dice “deluso” dal verdetto di colpevolezza ma “grato” per l’amore della sua famiglia. Il presidente Biden, infatti, esprime sostegno a suo figlio , ma al contempo afferma che “rispettera’ il processo giudiziario”. “Sono il presidente, ma sono anche un papà. Jill e io amiamo nostro figlio e siamo così orgogliosi dell’uomo che è oggi”, dice Joe Biden.
Lo stesso Hunter Biden ha mostrato pochissime emozioni durante la lettura del verdetto, apparendo immobile e guardando avanti con gli occhi spalancati mentre la giuria emetteva la sua decisione. Dopo la lettura dei capi d’accusa, Biden ha abbracciato un membro del suo team legale e ha mostrato un grande sorriso al suo avvocato, Abbe Lowell.
Lowell ha rilasciato una dichiarazione poco dopo il verdetto, dicendo che il team legale è “naturalmente deluso dal verdetto di oggi”; e’ comunque scontato che Hunter Biden presentera’ appello..”Rispettiamo il processo della giuria e continueremo a perseguire vigorosamente tutte le sfide legali a disposizione di Hunter”, dice Lowell.
“Nessuno è al di sopra della Legge”
“Nessuno in questo Paese è al di sopra della legge. Tutti devono essere responsabili delle proprie azioni, anche questo imputato”, dice il Procuratore Speciale Weiss ai giornalisti. Tuttavia – aggiunge – Biden non dovrebbe essere più responsabile di qualsiasi altro cittadino condannato per questa stessa condotta. L’accusa è stata e continuerà ad essere impegnata in questo principio”.
La giuria
Un giurato ha dichiarato alla CNN che la giuria si è concentrata principalmente sulle prove, non sullo stile di vita di Hunter Biden; un altro giurato dice di sentirsi triste per come è andata a finire la vita di Hunter Biden, anche se afferma che la famiglia Biden “non è stata affatto discussa” durante le riunioni tra giurati.
“Non è entrata in gioco la politica e di politica non si è nemmeno parlato”, dice un altro giurato, ribadendo che si discuteva solo di Hunter Biden.
Due coincidenze sorprendenti in Delaware
Per ironia della sorte, il processo che condanna Hunter Biden si è svolto all’interno del tribunale J. Caleb Boggs di Wilmington, in Delaware. Caleb Boggs, ex governatore del Delaware e senatore anziano dello stato, perse il suo seggio nel 1972 a favore dell’allora 29enne Joe Biden. Parte della strategia della campagna elettorale di Biden contro Boggs fu quella di criticare la sua condizione fisica e mentale, data la sua veneranda eta’ di 68 anni. La sorpendente coincidenza è che la decadente condizione psicofisica di Biden sembra essere il suo tallone d’Achille nella corsa alla Casa bianca.
La seconda coincidenza è legata al fatto che nello stesso giorno della condanna di suo figlio Hunter, Joe Biden aveva in programma un suo intervento a Everytown a favore dell’associazione “Gun Safety Action”. L’ associazione è da sempre a favore di un controllo più stretto delle armi ed il Presidente Biden è sempre stato a favore di una legislazione che ponga severe restrizioni al secondo emendamento della Costituzione Americana. Strana coincidenza vedere Joe Biden parlare ad un convegno contro la circolazione di armi legalmente denunciate, proprio mentre il figlio veniva condannato per porto illegale di armi!
Il commento di Trump
Alla notizia della condanna di Hunter Biden, Trump ha commentato: “Questo processo non è stato altro che una distrazione dai veri crimini della famiglia criminale Biden, che ha rastrellato decine di milioni di dollari da Cina, Russia e Ucraina. Il regno di Joe Biden sta volgendo al termine e mai più un Biden venderà l’accesso al governo per profitto personale. Per quanto riguarda Hunter, gli auguriamo ogni bene per la sua guarigione e per i suoi affari legali”.
Rincara la dose la presidente della conferenza repubblicana della Camera, Elise Stefanik, che dichiara: “Oggi è il primo passo per garantire la responsabilità della famiglia criminale Biden. Dobbiamo e continueremo come repubblicani della Camera a indagare sulla famiglia criminale Biden per gli schemi di traffico di influenze corrotte che hanno generato oltre 18 milioni di dollari in pagamenti esteri ai membri della famiglia criminale Biden”.
Hunter Biden,il prossimo processo per evasione fiscale
Il processo federale per possesso di armi da fuoco a carico di Hunter Biden è pronto, ma l’avvocato Biden deve affrontare altre accuse penali in California, con un processo che inizierà a settembre.
In questo processo, Weiss accusa Hunter Biden di vari reati legati ad una evasione fiscale di 1,4 milioni di dollari. Weiss denuncia uno “schema quadriennale” in cui il figlio del presidente non ha pagato le imposte federali sul reddito da gennaio 2017 a ottobre 2020, presentando anche false dichiarazioni dei redditi. L’inizio del processo era inizialmente previsto per il 20 giugno, ma il giudice Mark Scarsi, che presiede il caso, ha accolto la richiesta di Hunter Biden di ritardare il processo.
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