Per farsi un’idea del rilancio turistico italiano, basta passeggiare in questi giorni per le strade di una delle mete tradizionalmente più gettonate: pullulano di stranieri, soprattutto di americani, come non accadeva da prima della pandemia. Ciò che l’occhio vede, i dati confermano: uno studio di Confcommercio attesta la costante ripresa del turismo straniero in Italia. I numeri lasciano ben sperare che ci siamo lasciati alle spalle mascherine obbligatorie, restrizioni varie e passaporti vaccinali: tornano sui livelli di tre estati fa i turisti provenienti da Spagna, in parte dal Regno Unito e, soprattutto, dagli Stati Uniti. In leggero calo gli arrivi dall’Asia, mentre sono quasi azzerati quelli dalla Russia.
Turisti europei: bene gli spagnoli
Quanto ai turisti provenienti da altri Paesi europei, si avvia a recuperare i numeri del 2019 la Spagna, con circa 1 milione di passeggeri. Prosegue, graduale, il recupero dei turisti britannici: la percentuale di passeggeri in meno rispetto al 2019 è stimata in calo dal 16 al 6 per cento. Quello dei turisti dal Regno Unito è un mercato da poco meno di 2 milioni di arrivi in estate, che prima del Covid aveva registrato buone tendenze di incremento. La ripresa è solo parziale per quanto concerne i turisti tedeschi: complice l’effetto dei forti disagi registrati negli aeroporti in questa stagione, il calo degli arrivi in aereo dalla Germania rispetto al 2019 è stato del 27 per cento. C’è però da considerare che solo il 50 per cento di turisti tedeschi giunge in Italia in aereo, gli altri prediligono mezzi propri o treni. Nelle strutture ricettive, tra giugno e settembre, si prevede che arrivino quasi 7,5 milioni di cittadini dalla Germania.
Il contributo del dollaro forte
Nel complesso, la spesa turistica degli stranieri nel Belpaese durante il periodo estivo sarà di 17 miliardi, una cifra che raggiunge i valori pre-Covid. La sola quota di spesa degli statunitensi supera 2,1 miliardi di euro, valore superiore del 20 per cento a quello del 2019. Del resto i turisti provenienti dagli States, con 4,4 milioni di presenze nelle strutture ricettive tra luglio e settembre, hanno raggiunto i numeri del 2019. Il boom di turisti dagli Stati Uniti è attribuito in gran parte al dollaro forte.
Made in Italy That’s Amore
Il nostro Paese è tra le mete turistiche più apprezzate dagli americani, che amano visitare le città d’arte e gustare la tanto rinomata enogastronomia tricolore. Negli ultimi anni, però, secondo i dati nazionali, riscuotono successo anche i borghi meno conosciuti e non inseriti nei percorsi turistici tradizionali.
La voglia di viaggiare in Italia degli americani va letta anche nella rinnovata fama del Made in Italy Oltreoceano. Come rilevato da Il Sole 24 Ore, nella più prestigiosa fiera della moda uomo in Nord America, che si è tenuta in febbraio a Chicago, gli espositori italiani hanno goduto del sostegno dell’Ice (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internalizzazione delle imprese) e il padiglione tricolore è stato uno dei più apprezzati. Del resto, si legge ancora nell’articolo sul giornale di Confindustria, le esportazioni italiane negli Stati Uniti tra gennaio e novembre 2021 sono cresciute del 25,2 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente: aumento superiore sia alla media dell’Unione europea (+ 6,5 per cento) sia a quello italiano pre-pandemico (+ 6,1 per cento). L’auspicio è superare la soglia di 60 miliardi di dollari sempre sfiorata in passato (pari a circa 52,5 miliardi di euro). Il traguardo è stato molto vicino nel 2019, con 59,5 miliardi di dollari di valore di esportazioni. Nel 2020 poi, a causa della pandemia, il valore è sceso a 49,5 miliardi. I settori che tirano la volata sono moda e accessori (+ 59,8 per cento), in forte rialzo dopo il calo del 14,8 per cento del 2020; semilavorati e componenti (+ 46 per cento); arredamento ed edilizia (+ 34 per cento); meccanica (+29 per cento); alimenti e bevande (+ 21,4 per cento).
«Turismo? Sia priorità nel prossimo governo»
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato così i dati che fotografano il rilancio del turismo proveniente da oltreconfine: «Il ritorno, dopo tre anni, del turismo straniero, contribuisce a consolidare la nostra ripresa economica. Le prospettive, però, sono incerte a causa della diminuzione dei consumi, delle agitazioni nel trasporto aereo e dell’incognita pandemia». Per Sangalli occorre, dunque, «che il sostegno al settore turistico sia tra le priorità del prossimo esecutivo in termini di contrasto al caro energia e riduzione del carico fiscale».
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