Nel 2021, diciannove dipendenti del settore pubblico rifiutarono di vaccinarsi contro il Covid-19, cosí come imposto da una ordinanza del sindaco Eric Adams e da Dave Chokshi, Commissario del Dipartimento di Sanità e Igiene della città di New York, e furono licenziati. Oggi i Giudici della Suprema Corte hanno disposto il reintegro e la restituzione degli stipendi arretrati.
Nella sentenza i Giudici ritengono “aribitraria” la decisione del Commissario e del primo cittadino, che di fatto non hanno il “potere di decidere il licenziamento definitivo” dei dipendenti pubblici. Hanno commesso una “violazione della dottrina della separazione dei poteri”.
La Corte ha ritenuto che l’Ordine del Commissario firmato il 20 ottobre 2021 abbia violato i diritti dei dipendenti trattati in modo completamente diverso dai colleghi del settore privato. “Concedere esenzioni per alcune classi e revocare selettivamente gli ordini di vaccinazione, mantenendo altri, è per i Giudici un trattamento discriminatorio”.
Nella sentenza non si mette in dubbio lo scopo del l’Ordinanza di Dave Chokshi ,ovvero l tutela della salute pubblica, “ma questo , si legge nella disposizione della Corte – non comporta l’arrogarsi il diritto di vietare a un dipendente dello Stato di presentarsi al lavoro”.
Nelle motivazione si legge tra l’altro “La vaccinazione non impedisce a un individuo di contrarre o trasmettere il virus Covid-19. Alla data della presente decisione, scrive la Suprema Corte, le linee guida relative alla quarantena e all’isolamento sono le stesse per gli individui vaccinati e non vaccinati”.
Ma facciamo un breve passo indietro e cerchiamo di capire come si è giunti al licenziamento. Le date e le ordinanze
E’ il 20 ottobre 2021 quando il Commissario alla Sanità della città di New York emette l’ordinanza di vaccinazione per tutti i dipendenti pubblici. Tutti a prescindere dal ruolo e luogo di lavoro devono dimostrare di aver effettuato almeno una dose di vaccino. Il 13 dicembre 2021, il Commissario estende lo stesso mandato ai dipendenti del settore privato. Il 24 marzo scorso, il sindaco Adams emana con propria ordinanza esenzioni generalizzate all’obbligo vaccinale per atleti e artisti(Ordine esecutivo n.62)
Una iniziativa malvista da chi ha perso il lavoro. La decisione di esenzione per categorie cosiddette privilegiate ha innescato il focus della difesa dei firmatari del ricorso, ex dipendenti del Department of Sanitation. Gli avvocati hanno sostenuto il concetto di discriminazione; l’obbligo vaccinale solo per i dipendenti pubblici “arbitraria e incostituzionale”. A sostegno della loro buona fede, i firmatari hanno fornito documentazione sostenendo una immunità naturale al Covid-19 dovuta a precedenti infezioni.
Ma non finisce qui. A pesare sul giudizio della Suprema Corte anche i passaggi temporali dell’invio delle lettere di licenziamento. L’interruzione del rapporto lavorativo porta la data di febbraio. Eppure, sostiene la Legge, bisogna attendere il termine di prescrizione per rendere concreta, definitiva la decisione: quindi, il licenziamento sarebbe dovuto scattare a giugno ,quando sono state consegnate le lettere da parte del Commissario alla Sanità con le quali si invitava a rivedere la loro scelta. Se si fossero sottoposti a vaccino, avrebbero ritirato il licenziamento.
Alla luce di questi e altri elementi, i dipendenti sono ora nuovamente al loro posto di lavoro e con loro ha vinto la libertà di scegliere.