Venerdi il governatore Ron DeSantis ha annunciato l’inizio della fase 3 determinato a “riaprire lo Stato della Florida”, revocando le restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria ed imposte ai ristoranti, bar e altre attività economiche, consentendo loro la piena capacità di accoglienza.
In tema di ordinanze il Governatore ha affermato “Proprio come un atto di grazia esecutiva, tutte le multe in sospeso e le sanzioni che sono state applicate contro le persone sono state sospese”, l’intenzione è dunque di impedire alle città e alle Contee di riscuotere le multe già notificate a chi è stato sorpreso a non indossare le protezioni facciali, azione che implicitamente andrà ad annullare le vigenti ordinanze locali, che impongono di indossare le mascherine per strada ed in luoghi pubblici.
L’ufficio del Governatore ha stimato che quasi 2 milioni di dollari di ammende sono state imposte in tutto lo Stato a persone e imprese per violazioni degli ordinamenti sanitari locali, inclusa la violazione del coprifuoco o delle regole di allontanamento sociale.
In risposta alle affermazioni di DeSantis, l’ufficio del sindaco di Miami-Dade, Carlos Gimenez, ha precisato che il coprifuoco è ancora in vigore.
Il primo cittadino ha poi ribadito l’autonomia nelle scelte delle singole Contee affermando “Io e il mio staff ci stiamo consultando con l’ufficio del procuratore della Contea per quanto riguarda l’applicazione del mandato di mascherina nelle aziende. Vogliamo garantire la conformità con l’ordine statale, pur continuando ad agire nel migliore interesse della nostra comunità “.
Il sindaco ha elencato in 4 punti cosa rappresenterà la fase 3 per la Contea di Miami-Dade:
1) Lo stato sarà in Fase 3 e tutte le restrizioni statali relative a COVID-19 saranno revocate. Tuttavia, ciò non preclude alla Contea di avere le proprie regole, come approvato dallo Stato.
2) Tutte le attività possono riaprire, ma la Contea può comunque imporre linee guida e protocolli.
3) Tutti i ristoranti, indipendentemente dalle dimensioni dei loro spazi interni, potranno operare al 50% della capacità.
4) Le citazioni civili emesse per violazione dell’ordine di mascherina obbligatoria sono sospese.”
Nella vicina Broward, al sindaco Holness non la nuova ordinanza di cancellazione e rimborso delle multe non piace, a suo giudizio la Florida non può ordinare ai governi locali di rimborsare le multe che sono già state pagate, giacchè Il Governatore, in corso di pandemia, ha rifiutato di emettere un mandato di mascherina obbligatoria in tutto lo Stato, rimandando la scelta ai funzionari locali. Da quanto affermato da Holness gli avvocati stanno cercando di fare chiarezza in attesa di leggere l’esatto ordine esecutivo.
Ai ristoranti della sua Contea di Broward sarà permesso di riaprire i banconi dei bar ed anche ospitare spettacoli dal vivo, tuttavia non sarà consentito di servire alcolici, i clienti dovranno essere a 6 piedi di distanza gli uni dagli altri e il plexiglass dovrebbe delimitare le distanze.
È trascorsa una settimana dalla pubblicazione del rapporto che ha mostrato lo Stato della Florida con un tasso di disoccupazione al 7,4% nel mese di agosto, dato che riflette una stima di 753.000 abitanti della Florida senza lavoro, molti dei quali erano precedentemente occupati nel settore del tempo libero e dei viaggi.
DeSantis vuole risanare e ridare fiducia agli abitanti della Florida rassicurando questi ultimi circa le capacità di reazione dello Stato:
“Se vedremo un aumento dei casi, non chiuderemo nulla in futuro”, ha detto il Governatore, aggiungendo “Ma penso che se si guarda alla nostra capacità ospedaliera, a ciò che abbiamo fatto per organizzare la presenza dei farmaci, se si guarda a quello che abbiamo fatto per aiutare con tutte le (attrezzature di protezione personale) e i test, sai che abbiamo gli strumenti di cui abbiamo bisogno.”
Per tutta risposta il sindaco di Miami Beach Dan Gelber definisce politica la mossa del Governatore:“Penso che stavamo andando nella giusta direzione. Il Governatore vuole solo seguire il più possibile l’esempio di Trump”
Appare dunque evidente che l’emergenza Coronavirus è entrata prepotentemente nelle diatribe che accompagnano le imminenti elezioni elettorali. A seguito di sei mesi di lotta contro il contagio da Covid-19, appare complicato trovare un punto di equilibrio tra la difesa dei posti di lavoro e dell’andamento disastroso dell’economia con la salvaguardia della salute pubblica.
