Ci lascia anche lei, la “Lollo”. Aveva 95 anni ed era una delle icone più importanti del cinema italiano e non solo.
Gina Lollobrigida era una delle nostre attrici più famosa e premiata: un Golden Globe, sette David di Donatello, due Nastri d’argento. Aveva lavorato con i più grandi registi italiani: Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Dino Risi.
Alcuni la ricordano per il suo carattere forte, io per la sua bellezza disarmante. Personalmente ho avuto l’onore di conoscerla all’edizione 2013 della Mille Miglia. Partecipò con entusiasmo e passione come sempre in tutte le cose che la vedevano protagonista. Ricordo che si presentò a bordo di una fiammante Pagani Zonda, accompagnata dal costruttore Horacio Pagani. Una donna “travolgente” che non dimenticherò facilmente.
Figlia di agiati borghesi ridotti quasi alla povertà durante la guerra, Gina sa cogliere quasi per caso l’opportunità di un concorso di bellezza per farsi notare e spiccare il volo verso l’edizione 1947 di Miss Italia a Stresa dove arriva seconda dietro a Lucia Bosè e prima di nomi del calibro di Gianna María Canale, Silvana Mangano, Eleonora Rossi Drago.
Ma quella partecipazione, sia pur non coronata da successo, le apre le porte del cinema. Paradossalmente Gina diventa famosa prima all’estero che in Italia ed in particolare conquista il pubblico americano. Per molti decenni diviene l’unica diva italiana (insieme ad Alida Valli) amata dai registi americani. In Italia lavora con Pietro Germi (“La città si difende”) e con Carlo Lizzani (“Achtung banditi”). Recita per Rene Clair, Alessandro Blasetti, Mario Monicelli e Steno, Mario Soldati e finalmente diventa diva in patria con il trionfale “Pane amore e fantasia” di Luigi Comencini (1953).
Sono gli anni in cui diventa regina del set. Coglie decine di successi all’estero: lavora con John Huston e Robert Siodmak, recita con Burt Lancaster e Frank Sinatra, è una magnifica Esmeralda in coppia con Anthony Quinn ne “Il gobbo di Notre Dame”, passa da Errol Flynn a Yul Brynner, accetta la sfida di doppiarsi in francese e cantare da soprano (ne “La donna più bella del mondo” in coppia con Vittorio Gasmann per cui vince il suo primo David di Donatello).
Ma Gina ha un’altra passione nella sua vita, quella della fotografia. Per questa riduce sempre più le sue presenze sul set ma non la sua carriera artistica. Oltre che con la fotografia si cimenta come scultrice e con le sue mostre fa il giro del mondo.
Anche la sua vita personale è alquanto tormentata. Si sposa nel 1949 col medico sloveno Milko Skofic da cui ha un figlio e da cui divorzia nel 1971. Nel 2006 dichiara di voler sposare lo spagnolo Javier Rigau, ben più giovane di lei, ma poi il matrimonio fu negato da entrambi e comunque annullato dalla Sacra Rota.
I suoi ultimi anni non sono stati proprio sereni. La sua vita è contrassegnata anche da vicende giudiziarie. Dal 2021 la diva aveva un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale per tutelare il suo patrimonio, così come richiesto nell’azione legale dal figlio Andrea Milko Skofic. Al centro della vicenda c’è l’ex manager dell’attrice, Andrea Piazzolla, rinviato a giudizio con l’accusa di circonvenzione di incapace.