Un blackout di portata mondiale ha colpito Amazon Web Services (AWS), la divisione cloud del gigante di Seattle, provocando per ore l’interruzione di migliaia di siti internet, applicazioni e piattaforme digitali utilizzate da milioni di persone. Tra i servizi andati in tilt figurano nomi come Amazon, Snapchat, Fortnite, Instagram, Airbnb e il videogioco Roblox.
Il blackout che ha paralizzato il web
L’azienda ha riconosciuto sul proprio portale dedicato allo stato dei servizi di aver registrato “tassi di errore significativi” nelle richieste inviate al database DynamoDB, un sistema utilizzato da innumerevoli applicazioni web e giochi online per gestire i dati. I primi segnali di difficoltà sono emersi intorno alle 7.11 di questa mattina (ora italiana), quando utenti di tutto il mondo hanno iniziato a segnalare problemi di accesso e funzionamento. Alle 9.27, AWS ha comunicato di vedere “segni significativi di ripresa” dopo aver implementato le prime contromisure, pur senza specificare con precisione l’origine del problema tecnico.
Si tratta del primo grande blackout di internet dall’episodio dello scorso anno causato da CrowdStrike, che aveva mandato in tilt sistemi informatici di ospedali, istituti bancari e aeroporti in tutto il pianeta. AWS rappresenta uno dei principali fornitori di infrastrutture digitali al mondo, offrendo capacità di elaborazione, archiviazione e altri servizi tecnologici a imprese, istituzioni pubbliche e utenti privati. Quando i suoi server vanno in difficoltà, le ripercussioni si propagano a cascata su tutti i siti e le piattaforme che dipendono dalla sua architettura cloud. L’azienda compete con i servizi analoghi di Google e Microsoft nel mercato del cloud computing.
I servizi coinvolti
Secondo Downdetector, portale che monitora le interruzioni di servizio delle piattaforme digitali, decine di siti, social network, applicazioni e videogiochi hanno registrato problemi. Aravind Srinivas, amministratore delegato della startup di intelligenza artificiale Perplexity, ha confermato su X che il software risultava non disponibile a causa del “malfunzionamento di AWS”, assicurando però che il team stava lavorando per ripristinare l’operatività.
Tra i servizi coinvolti figurano la piattaforma di prenotazioni Airbnb, il social network Instagram, il negozio digitale di videogiochi Steam, i titoli online Roblox e Brawl Stars, oltre ai prodotti dello stesso ecosistema Amazon come PrimeVideo, Alexa e il sistema di pagamento Venmo di Paypal.
Le conseguenze si sono fatte sentire anche in Europa. In Francia sono stati coinvolti diversi operatori di telefonia mobile tra cui Orange, Bouygues Telecom e SFR. Nel Regno Unito hanno avuto difficoltà Lloyd Bank, Bank of Scotland e i fornitori di telecomunicazioni Vodafone e BT. Anche il portale dell’autorità fiscale, doganale e dei pagamenti britannica HMRC è risultato compromesso dall’interruzione. Negli Stati Uniti l’applicazione di Lyft, rivale di Uber, è rimasta inaccessibile per migliaia di utenti. Meredith Whittaker, presidente dell’app di messaggistica criptata Signal, ha confermato su X che il blackout aveva colpito anche la loro piattaforma.
In mezzo al caos digitale, il miliardario Elon Musk ha rivendicato la continuità operativa del suo social network: “X funziona”, ha dichiarato laconicamente sulla piattaforma, senza ulteriori precisazioni.