A Miami mentre si passeggia tra i grattacieli, luci colorate e il ritmo vivace dei tanti locali di intrattenimento, capita di condividere il marciapiede con qualcosa che, a primo impatto sembra essere un giocattolo: una scatola con due occhioni che ammiccano, montata su ruote, che percorre i marciapiedi della città nel pieno rispetto di pedoni, semafori, aiuole ed eventuali ostali. Siamo di fronte ad un piccolo robot che, silenziosamente e con precisione, effettua consegne di cibo o beni di consumo.
Questi piccoli veicoli, oramai sempre più presenti nei quartieri di Brickell, Downtown, Miami Beach, sono equipaggiati con telecamere, sensori e software all’avanguardia. “Vestiti di rosa” – con un’antenna e tanti cuoricini disegnati sulla scocca, attirano l’attenzione di bambini e turisti, che spesso si fermano ascoltare foto.
In realtà non si tratta solo di simpatici automi, sono dei veri e propri veicoli intelligenti che stanno trasformando la logistica urbana. Si presentano con look diversi, e tutti straordinariamente attraenti.
Come funziona la consegna con i robot a Miami
Nelle grandi città è molto diffusa la richiesta, tramite app, di cibo domicilio. Nel caso dei robot “in rosa” non cambia molto. Vediamo perché.
A Miami, farsi consegnare la cena o il pranzo da uno di questi piccoli robot è semplice. Dopo aver deciso cosa mangiare e a quale ristorante ordinare – tramite l’app di food delivery (come Uber Eats, Grubhub, o l’app del servizio che utilizza robot – ad esempio Serve Robotics o Kiwibot, se attivi nella zona) – si seleziona “consegna tramite robot”.
Una volta confermato l’ordine, l’app mostrerà il tragitto del robot in tempo reale, con aggiornamenti sul suo percorso proprio come avviene con un rider tradizionale. Quando il robot arriva all’indirizzo di consegna, il destinatario, riceve una notifica sul telefono. Quindi Il piccolo robot si ferme sul marciapiede o nel punto prestabilito per la consegna e aspetta.
Il sistema è pensato per garantire sicurezza e precisione, pertanto solo chi ha effettuato l’ordine può sbloccare il contenitore, toccando un pulsante nell’app o scansionado un codice QR sul robot.
Una volta aperto il vano e svuotato, il robot si chiude automaticamente e riparte verso la sua base.
Robot in corsia: chi c’è dietro
Tra le aziende protagoniste di questa rivoluzione spiccano Serve Robotics (in collaborazione con Uber Eats), Cartken, e Tiny Mile. I loro robot percorrono marciapiedi e attraversamenti pedonali, trasportando fino a quattro pizze di grandi dimensioni e raggiungono velocità che, seppur limitate, possono arrivare a circa 10–11 miglia orarie (circa 16–18 km/h).
L’aspetto forse più interessante è il sistema di controllo remoto. Sebbene dotati di autonomia decisionale, i robot sono costantemente monitorati da operatori umani pronti a intervenire in caso di situazioni complesse, come attraversamenti senza semaforo o ostacoli improvvisi.
Una regolamentazione a metà
La Florida è uno degli stati pionieri nell’adozione di normative dedicate ai robot di consegna. La legge statale consente il loro utilizzo su marciapiedi e spazi pubblici, fissando limiti chiari: peso massimo di 80 libbre (circa 36 kg) e velocità massima di 10 mph. Tuttavia, il margine d’azione delle amministrazioni locali – come quella di Miami Beach – resta limitato.
Durante una recente riunione della commissione municipale, il tema è stato affrontato in modo acceso. Alcuni commissari hanno sollevato dubbi sulla sicurezza dei pedoni, proponendo divieti o restrizioni in determinate aree. Altri, invece, hanno suggerito soluzioni più flessibili, come la possibilità di far circolare i robot sulle piste ciclabili.
Delivery: più robot meno inquinamento?
Secondo i promotori, l’adozione di robot per le consegne può avere benefici significativi: riduzione del traffico, diminuzione delle emissioni, maggiore efficienza nei tempi di consegna, senza trascurare la precisione e la puntualità perche questi piccoli aggeggi seguono percorsi ottimizzati, rispettando l regole stradali esenmafori. Musica per le orecchie anche per chi amala consegna ‘contactless’: zero contatto umano.
Tuttavia, rimangono aperte questioni etiche e operative: chi è responsabile in caso di incidente? Quali dati vengono raccolti dai robot? E come garantire l’accessibilità dei marciapiedi per tutti i cittadini?
E mentre ci si interroga sulla grande domanda del 21esimo secolo – “I robot sostituiranno definitivamente l’uomo?” – i residenti della Magic City sembrano essersi già abituati alla presenza discreta ma costante di questi nuovi protagonisti urbani.
Miami nel futuro
Ancora una volta Miami sa stupire e si proietta nel futuro con due occhioni ammiccanti e tanti cuoricini. Qui nella Magic City la consegna del cibo non bussa piu alla porta ma si parcheggia da solo sul marciapiede…. e aspetta.