Vance contrario al coinvolgimento USA
Siamo di fronte a un palese tradimento dell’elettorato americano che chiedeva la fine delle guerre, soprattutto in Medio Oriente? Oppure si tratta di una scommessa rischiosa per far cessare il conflitto? Il futuro prossimo s’incaricherà di fornirci la risposta, sperando ovviamente che la situazione non degeneri ulteriormente. Da evidenziare, tuttavia, come prima dell’attacco USA alle centrali nucleari iraniane il Vicepresidente J.D. Vance abbia criticato aspramente Israele.
A riportarlo è la Reuters. Nel corso della telefonata intercorsa ieri tra alti esponenti due due Paesi, Vance avrebbe infatti dichiarato che lo Stato ebraico stesse trascinando gli Stati Uniti in un conflitto aperto (e indesiderato) con l’Iran. A quanto si apprende, per parte americana alla telefonata avrebbe partecipato Peter Hegseth, mentre non si conosce l’identità di altri membri dell’amministrazione USA. In tale occasione, ad ogni modo, Israele aveva ribadito di non essere disposto ad attendere le due settimane indicate da Trump quale lasso temporale per sciogliere la riserva.
Le pressioni dello Stato ebraico per un intervento immediato di Washington avrebbero provocato l’insofferenza di Vance. Per il Vicepresidente americano un coinvolgimento diretto non servirebbe affatto gli interessi degli Stati Uniti.
Trump cede ai falchi israeliani
Drammatico che nelle ore successive Donald Trump abbia deciso di attaccare i siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Esfahan. “Teheran accetti la pace o il prossimo attacco sarà peggiore”, ha poi dichiarato il tycoon.
Sembrerebbe dunque che il vero obiettivo dell’inquilino della Casa Bianca sia quello di raggiungere un accordo da una posizione di forza. Il timore, tuttavia, è che ci si trovi di fronte a un’azione da apprendista stregone, incapace di governare le forze da egli stesso evocate.
Immediato il contrattacco iraniano contro le città israeliane di Tel Aviv, Haifa e Gerusalemme. Diversi gli edifici distrutti e, secondo il Times of Israel, sarebbero 86 i feriti. Ciò mentre si attende di capire se e quali ritorsioni saranno applicate contro gli USA.
“Il mondo non deve dimenticare che sono stati gli Stati Uniti, nel bel mezzo di un processo diplomatico, a tradire la diplomazia”, si legge in una nota del Ministero degli Esteri riportata dall’agenzia stampa Tasnim. In essa Teheran rivendica il “legittimo diritto dell’Iran a resistere pienamente e risolutamente all’aggressione militare statunitense e ai crimini commessi da questo regime canaglia e difendere la sicurezza e gli interessi nazionali dell’Iran con tutti i mezzi necessari”.






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