Tim Scott getta la spugna: “I miei elettori hanno detto ‘non ora’”
A sole nove settimane dai primi scrutini, anche Tim Scott ha ritirato la sua campagna per le primarie repubblicane, lasciando Trump al comando con un vantaggio a doppia cifra e DeSantis e Haley a contendersi la nomination contro l’ex-presidente. Due settimane prima di lui, anche l’ex vicepresidente Mike Pence si era fatto da parte. Nel frattempo, quattro dei candidati meno conosciuti non sono nemmeno arrivati al più recente dibattito. Il risultato è un fronte repubblicano che, partito da una dozzina di candidati, si sta restringendo sempre più.
“Credo che i miei elettori, che sono le persone più eccezionali sul pianeta, siano stati molto chiari nel dirmi ‘Non ora, Tim”: con queste parole Scott, unico candidato afroamericano del partito repubblicano, ha annunciato la fine della propria campagna domenica sera. Il senatore della Carolina del Sud ha sottolineato che non ha intenzione di sostenere un altro candidato nella corsa alla nomination, e che essere vicepresidente non è mai stato nella sua lista delle cose da fare.
L’elettorato di Scott
Nel corso della sua campagna, lanciata lo scorso maggio nella sua città natale di North Charleston, il senatore ha sempre presentato un messaggio positivo e ottimista, ancorato nel conservatorismo. Tuttavia, i suoi discorsi incoraggianti non hanno tenuto testa a quelli combattivi dell’ex presidente Trump. Contro quest’ultimo e i suoi più strenui sostenitori, in passato, Scott aveva affermato che “spesso le voci più forti hanno molto poco da dire”.
L’elettorato del senatore Scott è difficilmente classificabile e non ha una direzione definita in cui migrare per intero. Secondo i consulenti elettorali, quegli elettori tornano disponibili e conquistabili da chi saprà corteggiarli al meglio.
Provenendo dallo stesso Stato, Haley e Scott condividevano molti amici politici, alleati e donatori, e questo aveva causato non poche frizioni quando entrambi hanno annunciato la corsa alla Casa Bianca. Ora, con il ritiro di Scott, gli elettori della Carolina del Sud non dovranno più dividersi tra i due.
L’abbandono del senatore Scott e quello dell’ex numero due della Casa Bianca, Mike Pence, lasciano i conservatori sociali e gli elettori evangelici senza rappresentanti. Questi due gruppi hanno un peso preponderante nelle politiche presidenziali repubblicane sia in Iowa che nella Carolina del Sud, rispettivamente primo e terzo stato a votare.
Lo scontro contro Trump si restringe a Haley e DeSantis
Il caucus dell’Iowa, che inaugura il calendario per la nomination presidenziale repubblicana, si avvicina velocemente. Con tutta probabilità, da qui al 15 gennaio Donald Trump manterrà il vantaggio rivelato dai sondaggi sia negli stati che votano per primi, sia a livello nazionale. Ma mano a mano che il pool di candidati repubblicani si restringe, aumentano le possibilità che qualcuno tra i superstiti emerga come un rivale capace di un testa a testa con l’ex presidente.
Nel momento in cui Scott ha mollato, godeva di un supporto molto limitato, e la sua decisione non stravolgerà le carte in tavola. Tuttavia, la svolta potrebbe rappresentare una buona notizia per la due volte governatrice della Carolina del Sud ed ex ambasciatrice americana alle Nazioni Uniti Nikki Haley, se saprà trarne vantaggio. In questo momento, Haley si sta battendo con il due volte governatore della Florida Ron DeSantis per il secondo posto nella contesa nomination del Gop, seppur a lunga distanza da Trump.
Le prospettive per la nomination repubblicana
Donald Trump si è praticamente già guadagnato un biglietto per la finale, ma secondo i consulenti elettorali repubblicani è fondamentale che Haley e DeSantis continuino a costruire un percorso possibile per creare le condizioni per uno scontro diretto con Trump. Il governatore della Florida gode di maggiore credibilità da costa a costa e sorpassa Haley nei sondaggi nazionali, tuttavia lei ha superato DeSantis nei più recenti sondaggi in Iowa e gli sta davanti nel New Hampshire -che vota per secondo- oltre che a casa sua, nella Carolina del Nord, che è anche sede del primo confronto nel Sud della nazione.
Il sostegno di Haley è cresciuto progressivamente grazie alle buone performance della governatrice nei tre dibattiti presidenziali per le primarie repubblicane. “Abbiamo messo da parte tanti soldi e ci andremo in TV” ha dichiarato Haley nel weekend pubblicizzando la campagna digitale che parte a dicembre.
Il primo vero confronto sarà in Iowa, dove DeSantis la settimana scorsa è riuscito a guadagnarsi il supporto del governatore repubblicano Kim Reynolds, molto popolare tra i repubblicani dello Stato di Occhio di Falco. DeSantis punta anche al sostegno di Bob Vander Plaats, presidente di “The Family Leader”, una grossa organizzazione conservatrice dell’Iowa, paese in cui gli elettori evangelici giocano un ruolo smisurato. Il voto dell’Iowa sarò determinante per dare uno slancio ai candidati in New Hampshire e Carolina del Sud.