“Sospendere le lezioni durante la fine del Ramadan”
Ci viene costantemente ripetuto che la laicità è uno dei principi cardine su cui si basano i Paesi occidentali. Figlio, questo, di un percorso storico complesso, che ha le sue radici nelle guerre di religione del vecchio continente e nello scontro plurisecolare tra il potere civile e quello spirituale. Percorso che ha reso noi europei molto sensibili al tema, convinti della rigida separazione tra la sfera religiosa del singolo e i valori propugnati dalla società nel suo complesso. Eppure questo principio sembra valido a giorni alterni. Perfetto da sbandierare per introdurre “diritti civili” e promuovere la scristianizzazione. Sottomesso, invece, a inclusività e multiculturalismo quando in gioco ci sono minoranze e comunità religiose differenti. Queste settimane, con le polemiche sul Ramadan, ne sono un caso emblematico.
Da poco è cessato il clamore mediatico che ha circondato la scuola “Iqbal Masih” di Pioltello, nel milanese. L’istituto, come è noto, ha scelto di restare chiuso il 10 aprile, giorno in cui quest’anno termina il Ramadan. Una decisione dettata dal gran numero di bambini musulmani, la cui assenza avrebbe ostacolato la regolare didattica. Scelta riconfermata nonostante le pressioni mediatiche, ricevendo il sostengo anche di Sergio Mattarella.
La proposta degli studenti musulmani
Eppure la grande attenzione che ha circondato il caso sembra aver scoperchiato il vaso di Pandora delle rivendicazioni. Gli studenti musulmani del Politecnico di Milano stanno infatti ragionando su una proposta ufficiale da presentare al proprio ateneo. L’idea è quella di chiedere la sospensione delle lezioni durante la fine del Ramadan e la Festa del Sacrificio. Per i musulmani la seconda, dopo appunto il Ramadan, è la ricorrenza più importante e quest’anno si celebra dal 16 al 20 giugno. Alla richiesta dei musulmani di Lombardia sarebbero pronti ad aderire diversi sodalizi islamici presenti nella penisola.
“Sospendere le lezioni per le festività musulmani per noi rappresenta un atto di rispetto e inclusione che riconosce e valorizza la diversità culturale e religiosa – ha commentato il direttivo dell’Associazione studenti musulmani del Politecnico di Milano. Avere un giorno di vacanza ci permette di celebrare le nostre festività in modo adeguato, perché in ogni caso non andiamo a lezione e le classi rimangono vuote dato che ormai la componente musulmana è veramente grande anche negli atenei. Promuovere la sospensione delle lezioni in queste occasioni non solo favorisce la coesione sociale, ma anche il rispetto reciproco e la comprensione interculturale, pilastri fondamentali di una società democratica e pluralista. Se riusciamo a fare questa richiesta all’ Ateneo è anche perché incoraggiati dalla presenza di una comunità musulmana all’interno del Politecnico che ha il diritto di essere ascoltata e dall’ambiente inclusivo, aperto e cosmopolita della nostra università”.