Trump, dopo aver visitato un noto barbiere nel Bronx e dopo il bagno di folla ad una partita di football, decide a sorpresa di lavorare in uno dei più popolari fast-food americani.
Trump cameriere vola nei sondaggi
L’ex presidente Donald Trump decide di cucinare e servire patatine fritte ai clienti di McDonald’s in Pennsylvania. “Ciao a tutti. È il mio primo giorno da McDonald’s, sto cercando un lavoro”, ha detto entrando nel locale. Nella sorpresa generale dei clienti, ha salutato con una stretta di mano il proprietario e si è avviato verso la cucina.
Indossato un grembiule ha iniziato a cucinare patatine fritte. In pochi minuti il luogo è stato invaso dalla stampa, con la quale il Tycoon ha interagito riferendo, mentre continuava a servire i clienti, della sua telefonata con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dell’aumento del salario minimo ai lavoratori americani. Tra un hamburger, maionese e politica ha inviato gli auguri a Kamala Harris per il suo sessantesimo compleanno.
In pochi minuti, il locale è stato invaso pacificamente da centinaia di sostenitori e curiosi che hanno colto l’occasione per porre domande dirette al “cuoco- cameriere” Trump che ha trascorso tutto il pomeriggio tra fornelli e servizio ai clienti.
I giornali americani hanno riportato alcuni commenti dei clienti del fast food: “Che lo ami o che lo odii, sento che è davvero bello vedere tutto questo” ha detto al New York Post, Caitlin Hanlon, una parrucchiera di Feasterville.
“Signor Presidente, grazie per aver preso una pallottola per noi” ha detto un cliente mentre riceve il suo ordine dalle mani di Trump. “Grazie, signor Presidente, hai reso possibile a persone comuni come noi di incontrarti”.
Trump ha servito patatine fritte e hamburger anche ai giornalisti e cameramen appostati fuori dalla finestra del drive-through, e scherzando ha detto “È una specie di tangente. Ma va bene”.
Trump sbugiarda Harris
McDonald’s è stata a lungo una delle catene preferite di Trump, ma la sua visita al fast food non è stato uno show tipico delle campagne elettorali americane. L’ex presidente, “cameriere per un giorno” ha voluto ribadire i suoi dubbi sulle affermazioni della vicepresidente Kamala Harris.
Harris, infatti, ha più volte sostenuto di aver lavorato al fast food mentre studiava al college. Un messaggio agli americani per sottolineare le sue radici figlia della classe media. Una contrapposizione forte al rivale miliardario.
Una narrazione che secondo Trump è assolutamente falsa. Harris avrebbe lavorato soltanto per un breve periodo in questa catena di fast food, e la certezza sarebbe in una ricerca fatta dal team del Tycoon che avrebbe contatto direttamente l’azienda. “Non dovrebbe mentire su questo – ha detto Trump- McDonald’s ha confermato quattro volte che a loro non risulta che Harris abbia mai lavorato per loro”.
Sta di fatto che di questa esperienza di Harris non risulta esservi traccia né negli archivi di McDonald’s, né nei vari curriculum vitae presentati da Harris stessa quando cercava lavoro.
A conclusione del pomeriggio lavorativo, Trump consegnando l’ultimo panino con patatine e ketchup attraverso la finestra del drive-tra ha detto:” Oggi ho lavorato 15 minuti in più di Kamala da McDonald’s”.
Gli ultimi sondaggi
A soli 15 giorni dal giorno delle elezioni, Trump è sempre più impegnato nella sua campagna e questo sforzo incredibile sembra che stia dando i suoi frutti. Sono infatti stati pubblicati recentemente tre sondaggi che, se mostrano una sostanziale parità tra I due contendenti, sembrano anche mostrare una chiara tendenza a favore di Trump.
Il sondaggio USA TODAY/Suffolk University colloca Harris al 45% e Trump al 44% (con una differenza entro il margine di errore). Va precisato che, ad agosto, lo stesso sondaggio aveva rilevato per Harris un chiaro vantaggio su Trump di ben 5 punti (48% a 43%).
Due altri nuovi sondaggi danno Trump in testa nel voto popolare. TIPP riporta due punti percentuale a vantaggio dell’ex presidente, Trump 49%, Harris il 47%; Atlas/Intel rileva Trump al 51% ed Harris al 48%.
Secondo gli analisti, il dato è significativo perché i candidati repubblicani faticano sempre a vincere il voto popolare anche quando vincono le presidenziali, grazie ai collegi elettorali.
Quanto agli Stati “in bilico”, secondo i sondaggi riportati da RealClearPolitics, Trump risulta essere in testa in tutti e sette. Il vantaggio va da un minimo di 0.2 punti in Wisconsin ad un massimo di 1.8 in Georgia.
Dati che riflettono comunque un malumore tra gli elettori americani, un fenomeno che non consente ad entrami candidati di supererai il 50% di preferenze.






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