Tajani: “Così si rafforza Hamas”
La decisione israeliana di occupare nuovamente Gaza City ha allargato la distanza con molti governi occidentali, tra cui quello italiano. Con Gerusalemme che continua il massacro indiscriminato della popolazione palestinese, diversi ministri dell’esecutivo Meloni si sono scagliati contro Netanyahu e le sue ultime decisioni. Tra i più duri Antonio Tajani e Guido Crosetto.
Il primo, nel corso di un’intervista a Il Messaggero, ha prefigurato per Israele uno scenario vietnamita. “Questa carneficina – ha spiegato Tajani – non può continuare. E l’invasione di Gaza rischia di trasformarsi in un Vietnam per i soldati israeliani. Se i vertici dell’esercito hanno perplessità un motivo c’è. Non è questa la via”.
Peraltro, prosegue il titolare della Farnesina, “ogni tentativo di annessione di una parte della Striscia o della Cisgiordania mina alla base la costruzione di uno Stato palestinese. E rafforza la causa terroristica di Hamas”.
Al contrario, occorrono “diplomazia e negoziati. Hamas deve restare fuori da qualsiasi soluzione, l’Autorità palestinese è l’unico interlocutore possibile. Serve ora una missione Onu a guida araba per riunificare lo Stato palestinese. L’Italia è pronta a partecipare”.
Crosetto contro Netanyahu
Ancor più duro Guido Crosetto, che già da tempo ha denunciato i massacri in corso nella Striscia di Gaza. In occasione di un’intervista a La Stampa, il Ministro della Difesa ha attaccato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Quel che sta accadendo è inaccettabile – ha dichiarato Crosetto – Non siamo di fronte a un’operazione militare con danni collaterali, ma alla pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà. Noi siamo impegnati sul fronte degli aiuti umanitari, ma oltre alla condanna bisogna ora trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare”.
“Penso che l’occupazione di Gaza e alcuni atti gravi in Cisgiordania segnino un salto di qualità di fronte al quale vanno prese delle decisioni che obblighino Netanyahu a ragionare – continua Crosetto – E non sarebbe una mossa contro Israele, ma un modo per salvare quel popolo da un governo che ha perso ragione e umanità. Bisogna sempre distinguere i governi dagli Stati e dai popoli come dalle religioni che professano. Vale per Netanyahu, vale per Putin, i cui metodi, ormai, pericolosamente si assomigliano”.
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