Tajani: “Un cittadino non può sentirsi garantito se a giudicarlo è un avversario politico”
La riforma della giustizia è uno di quei dossier che non vedono alcuna divergenza d’opinioni all’interno della maggioranza. Proprio per questo, tuttavia, sarà oggetto nei prossimi mesi di un duro scontro con le opposizioni, che culminerà con il referendum confermativo, probabilmente uno dei più sentiti da tanti anni a questa parte.
Forza Italia, che su molti argomenti appare tiepida rispetto agli alleati di governo, su questo è invece uno degli attori più battaglieri, rivendicandone la paternità storica. Non a caso il Ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha voluto dedicarla a Silvio Berlusconi.
Lo ha fatto nel corso della sua relazione introduttiva al Consiglio Nazionale di Forza Italia, tenutosi oggi a Montecitorio. “Il voto conclusivo sulla riforma della giustizia e la separazione delle carriere è un momento storico – ha spiegato Tajani – una vittoria epocale, politica e morale che non ha nulla a che vedere con le interpretazioni malevole fatte, perché nessuno vuole attaccare la magistratura. Vogliamo permettere ad ogni italiano di sentirsi non una vittima ma un cittadino libero giudicato in base a prove dell’accusa e e della difesa, con un giudice terzo che dovrà decidere”.
La dedica al fondatore di Forza Italia
“Lo dedichiamo a Silvio Berlusconi – ha continuato l’esponente azzurro – perché è stato lui a volerla ed è stato una vittima della violazione del principio ‘nulla poena sine lege’, perché non si può colpire qualcuno per una cosa che prima non era reato e poi lo diventa”.
“Andremo avanti per evitare che la magistratura sia politicizzata – ha proseguito Tajani – io sono contrario alle correnti nei partiti, figuriamoci nella magistratura. Un cittadino non può sentirsi garantito se viene giudicato da un suo avversario politico. Sarebbe come se ci fossero Carabinieri di centrodestra e di centrosinistra”.






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