Un tempo Manhattan era tutt’altro che il luogo pittoresco e sicuro, pieno di grattacieli e luci, che oggi attira milioni di turisti. Alla fine dell’Ottocento, il lato oscuro di New York si rispecchiava sulle sue isole minori, dove tra le acque dell’East River sorgevano carceri, manicomi e ospedali per malattie infettive.
Essere rinchiusi lì, lontano dalla città, significava essere tagliati fuori dal mondo, con il rumore incessante del fiume e delle proprie paure. Oggi bastano appena quattro minuti di funivia panoramica per raggiungere Roosevelt Island. La sua storia più oscura riaffiora tra le rovine dello Smallpox Hospital, l’unico edificio in rovina di New York iscritto al Registro Nazionale dei Luoghi Storici.
Non sorprende che le atmosfere cupe e malinconiche di Roosevelt Island abbiano ispirato il cinema. Ad esempio Joker: Folie à Deux con Joaquin Phoenix, il sequel del celebre film del 2019, ha attinto proprio dalle immagini e dalle suggestioni dell’ex ospedale psichiatrico dell’isola.
Il contrasto tra la brillantezza dei vetri di Manhattan e le ombre delle rovine è un potente simbolo della doppia natura di New York: la città dei sogni e dei suoi fantasmi.
Dalla Blackwell Island alla funivia del futuro
Lunga appena 900 metri, Roosevelt Island non è sempre stata il tranquillo quartiere residenziale e verde che vediamo oggi.
Dalla fine del ’600 fino al 1921 aveva infatti un nome ben più sinistro: Blackwell Island. Qui New York relegava coloro che la società non voleva vedere: i poveri, i malati, i reclusi, i folli. C’erano un manicomio femminile, un ospedale per malati di vaiolo, una casa di detenzione e persino un ospizio per indigenti. Era un microcosmo di sofferenza, racchiuso in meno di un chilometro di terra.
Solo nel XX secolo, con il cambio di nome in Roosevelt Island, iniziò la lenta trasformazione da simbolo di esclusione a icona di rinascita urbana.
Lo Smallpox Hospital: il fantasma di pietra sul fiume
Tra le rovine più affascinanti e inquietanti dell’isola si erge ancora lo Smallpox Hospital, l’antico ospedale per malati di vaiolo costruito nel 1856. Oggi è l’unico edificio in rovina di New York iscritto nel Registro Nazionale dei Luoghi Storici.
Le sue mura gotiche, coperte d’edera, raccontano di medici in camice bianco e di pazienti dimenticati, isolati per fermare l’avanzata della malattia più temuta dell’Ottocento. Di notte, illuminato dalle luci di Manhattan, lo Smallpox Hospital sembra un monumento alla memoria di un’epoca in cui la città confinava il dolore ai margini dell’acqua.
1976: nasce la funivia di Roosevelt Island
Nel 1976, in piena rinascita urbanistica post-industriale, fu inaugurata la Roosevelt Island Tramway, la prima funivia urbana di New York. Un collegamento ardito e visionario che unisce Manhattan all’isola sospesa sul fiume, attraversando l’East River in soli quattro minuti.
Oggi la funivia è un’attrazione turistica amata tanto dai newyorkesi quanto dai visitatori. Un’esperienza panoramica mozzafiato che regala una vista unica sull’Upper East Side e sul Queensboro Bridge. Eppure, in pochi conoscono la storia su cui scorre questo simbolo di modernità.
Roosevelt Island oggi
Oggi Roosevelt Island è un’isola che guarda al futuro senza dimenticare il passato. È una comunità moderna, con campus universitari, parchi e centri culturali. Ma il suo fascino deriva proprio da questa tensione tra passato e presente.
Un periodo eccezionale per visitare Roosvelt Island è aprile, mese che consente di godersi tutta la fila di ciliegi in fiore, sul sentiero che costeggia il fiume e che porta dal tram all’estremità meridionale dell’isola.
Roosevelt Island, infatti, è un’isoletta da godere tutta a passeggio o in bici e la vista migliore è quella sul Queensboro Bridge, camminando attraverso gli edifici universitari del campus della Cornell Tech.