Il Dipartimento del Tesoro USA ha appena confermato di aver rinnovato una licenza petrolifera venezuelana 3 giorni fa. Questo non farà altro che incanalare più soldi verso Maduro, che sta cercando di rubare le elezioni e di arrestare Maria Corina Machado.
Il senatore repubblicano della Florida Rick Scott ha denunciato pubblicamente la doppiezza dell’amministrazione Biden, che, da un lato, esprime sostegno alle opposizioni venezuelane e, dall’altro, fa affari con Nicolas Maduro.
In Florida e in Venezuela con le opposizioni
Appena due giorni fa Scott aveva ribadito il sostegno alla comunità venezuelana nel sud della Florida e al popolo venezuelano sceso pacificamente in piazza a Caracas e in tutto il mondo al fianco di Maria Corina Machado e del candidato dell’opposizione alla presidenza, Edmundo Gonzalez.
L’impegno disatteso
Ad Aprile, non un decennio fa, un portavoce del Dipartimento di Stato aveva assicurato che gli Stati Uniti si sarebbero guardati bene dal rinnovare la licenza temporanea che ha ampiamente allentato le sanzioni sul settore petrolifero e del gas del Venezuela, in assenza di progressi da parte di Maduro rispetto agli impegni assunti per assicurare elezioni libere ed eque.
Queste le sue parole: “In assenza di progressi da parte di Maduro e dei suoi rappresentanti in termini di attuazione delle disposizioni della roadmap, gli Stati Uniti non rinnoveranno la licenza quando scadrà il 18 aprile 2024”.
Pugno duro ma non troppo
L’amministrazione “dem”, anche nell’applicare le sanzioni contro Caracas, si è sempre fermata un passo prima di un pieno ritorno alla politica di “massima pressione” dell’era Trump.
Il Venezuela ha così consolidato la sua posizione di rilievo nel mercato statunitense di petrolio, diventando il quinto maggiore esportatore di greggio. A rivelarlo è stato il quotidiano El Nacional indicando che lo scorso giugno è stata esportata una media di 226.000 barili al giorno negli Usa, pari al 3,4% dell’import.
I numeri delle esportazioni
Le esportazioni venezuelane hanno mostrato una crescita del 79% rispetto giugno 2023, quando furono esportati 126.000 barili. Un numero in ogni caso ben lontano dai 500.000 barili giornalieri esportati nel 2018.
Aziende come Chevron e la statale Pdvsa hanno mantenuto un flusso costante grazie alle licenze concesse, che garantiscono stabilità al commercio tra i due Paesi.
Il Venezuela segue Canada, Messico, Guyana e l’Arabia Saudita nella classifica dei principali esportatori verso Washington, superando concorrenti regionali molto competitivi come Colombia, Brasile ed Ecuador.