Quasi il 70% degli elettori ha detto Sì al taglio del numero dei parlamentari. Lo scrutinio delle schede elettorali del referendum costituzionale del 20 e 21 settembre si è concluso con una vittoria schiacciante: i Sì sono stati poco più di 17 milioni, il 69,64% dei votanti. I no 7 milioni e mezzo, il 30,36%. I votanti, in totale, sono stati quasi 25 milioni in tutta Italia.
Il voto degli italiani all’estero ha rimarcato il risultato in Patria, il SI ha ottenuto il 78.24%, il NO il 21.76 con un’affluneza del 23.30%.
La vittoria del Sì al referendum apre nuovi scenari nella politica italiana e un futuro che dovra necessariamente vedere al più presto la riforma della legge elettorale.
Ad urne chiuse i partiti di governo esultano , in primis il Movimento 5 Stelle che con Luigi di Maio rivendica la vittoria e promette l’approvazione in tempi brevi di una nuova legge elettorale proporzionale in grado di favorire la governabilità
Il Pd con il segretario Nicola Zingaretti annuncia la nuova stagione delle riforme e conferma la volontà di approvare una sistema elettorale che dia stabilita al governo
Critici i partiti di opposizione, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che a fronte del risultato referendario chiedono lo scioglimento delle Camere.
La vittoria del SI al taglio del numero dei parlamentari ha registrato percentuali bulgare in Molise con il 79,9% , in Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia ha superato il 75% .
Dati che fanno riflettere, gli elettori hanno chiesto con il loro voto un giro di vite ad una politica che non ha saputo dare risposte concrete alla depresione economica che attanaglia il loro territorio.
Inizia cosi una nuova stagione istituzionale per l’Italia che alle prossime elezioni per il rinnovo delle Camera dei deputati e del Senato vedrà 345 poltrone vuoti.
La storia dei referendum in Italia
Quello di domenica scorsa sul taglio dei parlamentari è stato il quarto referendum costituzionale confermativo della storia della Repubblica. Nei tre precedenti, due volte la legge approvata dal Parlamento senza la maggioranza dei due terzi e’ stata respinta dagli elettori.
La prima volta quindi che gli italiani approvano a gran voce una iniziativa di riforma costituzionale del governo in carica, con la riforma degli articoli 56, 57 e 59 della Carta.
I risultati per regione:
Val d’Aosta Sì 68,00% – No 32,00%;
Piemonte Sì 68,41% – No 31,59%;
Lombardia Sì 68,12% -No 31,88%;
Trentino Alto Adige Sì 70,84% – No 29,16%;
Friuli Venezia Giulia Sì 59,57% – No 40,43%;
Veneto Sì 62,64% – No 37,36%;
Liguria Sì 63,84% – No 36,16%;
Emilia Romagna Sì 69,54% – No 30,46%;
Toscana Sì 66,01% – No 33,99%;
Marche Sì 69,20% – No 30,80%;
Umbria Sì 68,72% – No 31,28%;
Lazio Sì 65,80% – No 34,20%;
Abruzzo Sì 73,76% – No 26,24%;
Molise Sì 79,89% – No 20,11%;
Campania Sì 77,41% – No 22,59%;
Puglia Sì 75,24% – No 24,76%;
Calabria Sì 77,58% – No 22,42%;
Basilicata Sì 75,88% – No 24,12%;
Sicilia Sì 75,88% – No 24,12%;
Sardegna Sì 66,85% – No 39,15%.