L’operazione “Hello” contro la pedopornografia
La giornata di oggi segna una data cruciale nella lotta alla pedopornografia online in Italia. Una vasta operazione coordinata dalla Polizia di Stato e dalla Procura di Catania ha portato all’arresto di 34 persone, tutti uomini, di età compresa tra 21 e 59 anni, coinvolti nello sfruttamento sessuale dei minori, adescati su internet. Con oltre 100 perquisizioni effettuate in 56 città, l’operazione – denominata “Hello” – si pone come una delle più imponenti azioni condotte finora nel paese. Nel materiale sequestrato episodi di zooerastia.
Le perquisizioni hanno riguardato le città di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Catania, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Firenze, Foggia, Frosinone, Genova, Latina, Lecce, Livorno, Mantova, Massa Carrara, Messina, Milano, Modena, Monza Brianza, Napoli, Oristano, Palermo, Parma, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Savona, Siracusa, Sondrio, Sud Sardegna, Taranto, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Verona, Vicenza e Viterbo.
Impegnati 500 operatori delle forze dell’ordine
Circa 500 operatori delle forze dell’ordine sono stati coinvolti nell’operazione che ha riguardato attività di perquisizione sia domiciliare che informatica. Gli indagati sono stati trovati in possesso di un ampio arsenale di materiale pedopornografico, che includeva decine di migliaia di file illegali. Due di loro, in particolare, non solo detenevano ingenti quantità di contenuti pedopornografici ma avevano anche realizzato immagini e video autoprodotti che ritraevano abusi sessuali su minori già identificati dai poliziotti.
L’indagine si è sviluppata attraverso attività sotto copertura su piattaforme di messaggistica istantanea, consentendo alla Polizia Postale di individuare numerosi gruppi di utenti dediti allo scambio di materiale pornografico minorile con episodi di zooerastia Le vittime di questi abusi avevano dai tre anni in su, molte sono state già identificate.
Pm: “Vittime migliaia di bambini”
Il procuratore di Catania, Francesco Curcio, ha sottolineato che il fenomeno della pedopornografia online è in costante aumento e necessita di misure più incisive. Durante la conferenza stampa tenuta questa mattina, al culmine dell’operazione, Curcio ha reso noto che alcuni degli arrestati avevano nickname inquietanti su piattaforme di social media meno diffuse, come “niño con animales” e “niño primeros da zero a sei anni”.
“L’indagine tratta fatti enormemente gravi con migliaia di bambini che resteranno segnati da questi abusi” ha spiegato il magistrato.
Una delle peculiarità di questa operazione è stata la capacità degli indagati di utilizzare sofisticati sistemi di crittografia e archiviazione cloud per proteggere la loro attività illecita. Gli agenti della Polizia postale, con la collaborazione del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (Cncpo), hanno dovuto affrontare non poche complessità investigative, inclusi approfondimenti all’estero per l’identificazione degli utenti coinvolti nello scambio dei file.
Le perquisizioni si sono svolte in località chiave disseminate lungo tutta la penisola, dimostrando un’ampiezza senza precedenti di un fenomeno capace di insinuarsi nel tessuto sociale italiano. L’intensità dell’operazione ha messo in luce la necessità di uno sforzo coordinato e sistematico per combattere un crimine in crescita.
Un giro d’affari da miliardi di euro
Il direttore del Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni, Ivano Gabrielli, ha evidenziato l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta allo sfruttamento sessuale dei minori online. Gabrielli ha spiegato che “si fa moltissimo a livello internazionale” per combattere questo crimine, sottolineando che il materiale sequestrato sarà condiviso in gruppi di lavoro dedicati all’identificazione delle vittime. La finalità ultima dell’operazione è quella di soccorrere e proteggere i bambini, spesso segnati per sempre da esperienze traumatiche.
Gabrielli ha anche richiamato l’attenzione sull’industria globale della pedopornografia, un fenomeno criminale che produce miliardi di euro a livello mondiale. I meccanismi che alimentano tale commercio si nutrono non solo di devianze individuali ma sono anche supportati dall’esistenza di organizzazioni criminali a livello globale che orchestrano la produzione di contenuti illeciti.
Un caso emblematico emerso nel corso dell’operazione riguarda un soggetto residente nel Cagliaritano, il quale, durante una perquisizione domiciliare, era in possesso di un’enorme quantità di materiale pedopornografico. Gli agenti hanno sequestrato computer, smartphone e hard disk, mentre altre due persone sono risultate indagate per gli stessi reati in altre due province sarde.
L’operazione “Hello” rappresenta un passo significativo verso il contrasto della pedopornografia online nel nostro Paese. Tuttavia, come sottolineato dagli addetti ai lavori, la strada è lunga e richiede interventi normativi più severi e una maggiore sensibilizzazione sociale per prevenire e combattere queste pratiche orribili.
La facilità di accesso a Internet e alle piattaforme digitali che permettono l’anonimato e favoriscono la diffusione di contenuti illeciti, la pedopornografia online trova terreno fertile per ampliarsi a macchia d’olio. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale nella protezione dei minori.