Salvini ricevuto dal Papa
Con Papa Leone XIV sono venute meno alcune preclusioni che per oltre un decennio hanno tenuto banco in Vaticano. Una delle meno comprensibili riguardava il divieto di concedere udienza (mai formalizzato ma sempre applicato) a Matteo Salvini.
Non importa che si sia sostenitori o detrattori del leader leghista. L’ostracismo a lui riservato (e non subìto nemmeno da alcuni dei dittatori più sanguinari della storia) dovrebbe infatti stupire in maniera bipartisan.
Oggi, finalmente, si è voltato pagina, con l’esponente del Carroccio che è stato ricevuto nella biblioteca privata del pontefice, all’interno del Palazzo Apostolico.
“Con grande emozione e commozione ho incontrato Papa Leone XIV – ha scritto Salvini sui social dopo l’udienza – le sue parole di pace sono una esortazione che tutti i leader mondiali devono ascoltare e perseguire. Per quanto mi compete, farò di tutto per offrire il mio contributo affinché prevalga il dialogo sulle armi”.
Il precedente a luglio
In realtà un precedente recente esiste ma riguarda i leader del governo nel suo complesso. Lo scorso 2 luglio, infatti, Meloni, Salvini, Tajani e Mantovano avevano fatto una visita ufficiale in Vaticano per incontrare il nuovo pontefice, asceso al soglio l’8 maggio. “Uomo di Fede e di Pace. Per me grande gioia ed emozione”, aveva commentato Salvini in tale occasione. La visita odierna, però, immaginiamo abbia per il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture tutto un altro sapore.
Pone infatti termine al doppiopesismo incomprensibile di cui parlavamo all’inizio. Bergoglio non aveva del resto esitato a incensare personalità in netto contrasto con le posizioni dottrinali ed etiche della Chiesa. Pensiamo ad esempio ad Emma Bonino, storica sostenitrice dell’aborto, delle rivendicazioni LGBT, della liberalizzazione delle droghe ecc.
Il pontefice argentino non esitò a definirla “un esempio di libertà e di resistenza”. Considerò invece il contrasto all’immigrazione clandestina operato da Salvini alla stregua di un abominio. Un atteggiamento che il defunto Papa riservò anche ad altri leader politici (il riferimento è ovviamente a Donald Trump). L’ideologia, in sintesi, non sembra dunque più trovare spazio nelle mura leonine.





