Palermo, la festa di nozze “mafiosa” nella chiesa di Giovanni Falcone
Basta abbassare un attimo la guardia e la piovra mafiosa torna a mostrare tutta la propria tracotanza. Guardia non abbassata da inquirenti e forze dell’ordine, bensì da un errato sentire popolare. La mafia siciliana, infatti, fa sempre meno paura nell’immaginario collettivo, sostituita da altri sodalizi criminali, ‘Ndrangheta su tutti. Eppure i fatti di questi giorni ci confermano la persistenza di questa metastasi, che non conosce decenza né senso della misura. Tommaso Lo Presti, boss mafioso del palermitano, ha infatti festeggiato le nozze d’argento nella chiesa di San Domenico, dove è sepolto il magistrato Giovanni Falcone.
Lo Presti è stato scarcerato dopo 12 anni sul finire del 2023. Anche la moglie è stata condannata per mafia, essendo la cassiera del Clan Porta Nuova, nel pieno centro di Palermo. La sempre pungente Dagospia l’ha definita “la coppia più famosa di Cosa nostra palermitana”, evidenziando la leggerezza con cui la chiesa ha autorizzato un simile avvenimento. Lo Presti è peraltro ancora sottoposto alla sorveglianza speciale, dovendo rientrare alla propria dimora entro un’ora fissata.
L’imbarazzo della Chiesa
I fatti risalgono al 15 aprile ma, come spesso accade, il caso è diventato di portata nazionale soltanto nelle ultime ore. Tommaso Lo Presti e la moglie hanno festeggiato nella citata chiesa di San Domenico i 25 anni di matrimonio. Una messa, seguita poi da un concerto di cantanti neomelodici in una villa privata. Ricordiamo che San Domenico accoglie al suo interno il “Pantheon dei siciliani illustri”.
Qui, ad esempio, si svolsero nel 1982 i funerali di Stato del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nel giugno 2015, inoltre, venne qui traslata la salma di Giovanni Falcone. Il magistrato in precedenza era sepolto nella cappella di famiglia al cimitero Sant’Orsola. Tra i sepolti illustri anche il celebre scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Inevitabili le critiche al rettore di San Domenico, Sergio Catalano. Questi ha negato di essere stato a conoscenza del trascorso criminale dei due. Alla richiesta di restituire l’offerta fatta dai mafiosi alla chiesa, è stato opposto un rifiuto.





