Spiragli di pace in Medio Oriente dopo due anni di guerra. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno sospeso le operazioni offensive a Gaza City in risposta alle pressioni del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha chiesto a Israele di fermare immediatamente i bombardamenti nella Striscia per consentire l’attuazione della prima fase del piano di pace proposto dalla Casa Bianca. La decisione arriva dopo l’apertura ufficiale del movimento islamista palestinese Hamas al piano Usa.
Le Idf hanno precisato che proseguono le manovre difensive per neutralizzare potenziali minacce e garantire la sicurezza delle truppe. Durante la notte, il capo di Stato maggiore Eyal Zamir ha convocato una riunione d’urgenza per valutare la situazione, alla quale hanno partecipato alti vertici militari e di intelligence, tra cui il vice capo di Stato maggiore, i responsabili delle direzioni Operazioni, Intelligence e Pianificazione, il Quartier generale per gli ostaggi e le persone scomparse, il Coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat), il comandante del Comando meridionale e il comandante dell’Aeronautica.
“In conformità con le direttive dell’ala politica, il capo di Stato maggiore ha ordinato di avanzare la prontezza per l’attuazione della prima fase del piano Trump per il rilascio degli ostaggi. Allo stesso tempo, è stato sottolineato che la sicurezza delle truppe è una priorità assoluta”, si legge in un comunicato delle forze israeliane.
Durante la riunione, Zamir ha invitato tutte le truppe a mantenere “un alto livello di allerta e vigilanza”, sottolineando la necessità di una risposta rapida in caso di minacce.
Hamas accetta il piano Trump e si dice pronto a negoziare
In un comunicato ufficiale diffuso nella serata di ieri, Hamas ha annunciato di accettare il rilascio di tutti i prigionieri israeliani, vivi e morti, in cambio del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il movimento si è detto pronto a negoziare “immediatamente” e a partecipare “responsabilmente” all’interno di un futuro quadro nazionale palestinese.
“Nel nome di Dio, Hamas presenta la più graziosa, la più misericordiosa risposta importante riguardo alla proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump”, esordisce la dichiarazione.
“Sulla base della responsabilità nazionale e dei diritti del nostro popolo, Hamas ha condotto ampie consultazioni interne e con altri gruppi palestinesi e mediatori internazionali. Dopo uno studio approfondito, ha deciso di accettare la proposta e ha informato i mediatori della sua disponibilità ad avviare immediatamente negoziati per discutere i dettagli dello scambio.”
Nel comunicato, Hamas si dice anche disposto a cedere l’amministrazione della Striscia di Gaza a un governo di tecnocrati indipendenti, basato sul consenso palestinese e con il sostegno arabo e islamico.
Netanyahu: “Israele pronto ad attuare subito la prima fase del piano Trump”
Poche ore dopo la dichiarazione di Hamas, l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che Israele è “pronto all’immediata attuazione della prima fase del piano di Trump per il rilascio degli ostaggi”.
“Continueremo a lavorare in piena collaborazione con il presidente Trump e il suo team per porre fine alla guerra in conformità con i principi stabiliti da Israele, che corrispondono alla visione americana”, si legge nella nota ufficiale.
Trump: “Vicini a raggiungere la pace”
Sulla piattaforma Truth, Trump ha dichiarato: “Israele deve fermare immediatamente i bombardamenti per consentire il rilascio degli ostaggi in modo rapido e sicuro”.
In un video messaggio ha poi aggiunto: “Siamo molto vicini a raggiungere la pace. Ringrazio tutti i Paesi che ci stanno aiutando. Siamo uniti per mettere fine alla guerra.”
La diplomazia internazionale si muove: Usa, Egitto e Qatar in prima linea
L’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, è atteso nei prossimi giorni in Egitto per coordinare con le autorità egiziane i prossimi passi della mediazione. Lo riferisce l’emittente israeliana Kan.
Intanto, Qatar ed Egitto hanno accolto positivamente la risposta di Hamas. Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, ha affermato che Doha sta lavorando con Stati Uniti ed Egitto per “completare le discussioni su un piano che metta fine alla guerra”, secondo quanto riportato da Al Jazeera.
Nonostante la tregua i raid israeliani continuano ad uccidere a Gaza
Nonostante l’apertura al piano di pace, l’agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che almeno sei palestinesi, tra cui due bambini, sono stati uccisi da attacchi israeliani nelle ultime ore. Un drone ha colpito una tenda che ospitava sfollati nella zona di Mawasi, a nord-ovest di Khan Yunis, mentre un altro attacco ha colpito un’abitazione nel quartiere di Tuffah, a nord-est di Gaza City.
La pace è prossima?
Con il via libera sia da parte di Israele che di Hamas alla prima fase del piano di pace promosso dagli Stati Uniti, il conflitto in Medio Oriente sembra aver raggiunto un punto di svolta. Resta però alta la tensione sul terreno, mentre la comunità internazionale si prepara a gestire un complesso processo di transizione e negoziazione.
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